Mafia, sequestro beni a commerciante di opere d’arte

Era vicino al clan trapanese dei Messina Denaro

NOV 15, 2017 -

Palermo, 15 nov. (askanews) – La Direzione Investigativa Antimafia di Trapani ha sequestrato un ingente quantitativo di beni dal valore di svariati milioni di euro riconducibili a Giovanni Franco Becchina, noto commerciante internazionale d’opere d’arte e reperti di valore storico-archeologico originario di Castelvetrano. Secondo la ricostruzione effettuata dagli investigatori, per oltre un trentennio Becchina avrebbe accumulato ricchezze con i proventi del traffico internazionale di reperti archeologici, molti dei quali trafugati clandestinamente nel più importante sito archeologico della Sicilia (Selinunte) da tombaroli al servizio di Cosa nostra.

Alle indagini ha collaborato la polizia giudiziaria svizzera, attivata dalla Procura della Repubblica di Palermo con rogatoria internazionale.

A gestire le attività illegali legate agli scavi clandestini ci sarebbe stato l’anziano patriarca mafioso Francesco Messina Denaro, poi sostituito dal figlio Matteo. Secondo alcuni collaboratori di giustizia, ci sarebbe stato proprio l’anziano padrino dietro il furto del famoso Efebo di Selinute, statuetta di grandissimo valore storico archeologico trafugata negli anni Cinquanta.(Segue)