Studio su 800 bambini: lo sport a scuola migliora la crescita

Riduce la massa grassa e aumenta coordinamento e abilità motorie

NOV 14, 2017 -

Torino, 14 nov. (askanews) – Fare attività fisica in modo costante durante gli anni delle scuole elementari è fondamentale per lo sviluppo armonico dei bambini. Una ricerca condotta dall’Istituto di Medicina dello sport di Torino non solo conferma, ma misura i benefici dello sport sul benessere fisico, e cognitivo, di quelli che saranno gli adulti di domani.

“L’iniziativa – ci ha detto Piero Astegiano, direttore dell’Istituto medicina dello sport di Torino – è cominciata con un obiettivo: quanto importante fosse fare attività fisica alle scuole elementari dove non è codificata e di conseguenza noi volevamo capire con i numeri quanto fosse vantaggiosa l’attività fisica continuativa per questa età”.

Grazie alla collaborazione con Miur Piemonte, la Federazione italiana pallavolo e a Kinder più sport Joy of moving di Ferrero, un progetto internazionale attivo in 25 Paesi e che coinvolge oltre 4 milioni di bambini, la ricerca, dal titolo “Effetti della durata dell’attività motoria nella scuola primaria sulla massa corporea e sull’efficienza fisica”, ha monitorato gli effetti di un programma di minivolley di tre ore alla settimana durante l’orario scolastico su 800 bambini tra i 5 e gli 11 anni. Uno studio che ha messo in evidenza benefici a livello morfologico, motorio e cognitivo nei bambini:

“Dal punto di vista della composizione corporea i bambini che fanno sport per più tempo hanno una composizione corporea migliore – ha spiegato Gian Pasquale Ganzit, direttore della ricerca scientifica – hanno cioè una minore quantità di tessuto grasso nella corpo per cui sono passati da valori superiori alla media nazionale a valori inferiori”. In particolare lo studio ha constatato, sia nei bambini che nelle bambine, un miglioramento fino al 12% dell’indice di massa corporea. Non solo. Dal punto di vista motorio, si sono riscontrate maggiori abilità e coordinamento in tutti i bambini, in particolare, in quelli che hanno svolto le attività dalla prima elementare rispetto a chi lo ha fatto solo per 1 o 2 anni.

“In questo caso si può parlare di lotta all’obesità – ha proseguito Ganzit – perchè da questi dati emerge che c’è un controllo quasi spontaneo del peso. E’ sperabile anzi ci sono buoni presupposti che nella media questo si verificherà anche negli anni successivi”.

Alla presentazione della ricerca, avvenuta a Torino nell’ambito della manifestazione “Expo, sport e salute”, c’era anche la campionessa italiana di scherma Valentina Vezzali, dal 2013 parlamentare e testimone diretta dell’importanza di fare sport fin da piccoli: “L’attività motoria deve essere promossa dal mio punto di vista dalla scuola primaria ma anche dalla scuola materna – ha osservato – abbiamo bisogno della stabilizzazione dell’insegnante di scienze motorie nell’era della digitalizzazione. Molto probabilmente il Cio nel 2024 introdurrà ai giochi olimpici la disciplina videogiochi. Cosa possiamo dire ai nostri figli se li troviamo seduti a giocare ai videogiochi anzichè a palla in cortile?”.