I 7 segnali del pianeta che spiegano perché il 2017 è l’anno horribilis

Parte la campagna del Wwf "Planet is calling"

NOV 14, 2017 -

Roma, 14 nov. (askanews) – Il 2017 è stato un anno horribilis per il pianeta: uragani, incendi, sbiancamento coralli, ondate di calore, isole di plastica, nell’album del Wwf i 7 segnali lanciati dalla Terra. Parte oggi la Campagna di Natale “Planet is Calling” per rispondere al grido del Pianeta con azioni immediate e concrete e la sede Wwf si “veste” con un messaggio per il Pianeta, con i testimonial Michelle Carpente, Elena Di Cioccio e Alessandro Tersigni.

“Nel 2017 abbiamo visto un brutto film e a raccontarcelo è stato il nostro Pianeta”, sottolinea il Wwf, aggiungendo: “Abbiamo assistito ad un Anno horribilis a giudicare dalle immagini che ci ha mostrato: uragani e alluvioni, riduzione delle banchise polari e dei ghiacciai, moria di barriere coralline per i fenomeni di sbiancamento, si sono succeduti in tante parti del mondo e con un’intensificazione dei fenomeni accelerata, presenza pervasiva delle plastiche nei mari e negli oceani, continuo degrado di ambienti naturali straordinariamente importanti, come le foreste, perdita continua di specie viventi, segnali sempre più evidenti di una sesta ‘estinzione di massa’ dovuta all’intervento umano, siccità, con ondate di calore che hanno innescato più facilmente anche incendi persino in regioni remote come Siberia e Groenlandia”. E “non ultimo, l’incremento delle ondate di flussi migratori dai Paesi più poveri, a dimostrazione del forte legame tra crisi degli habitat e crisi umanitaria”.

Per rispondere all’SOS del Pianeta il Wwf ha lanciato oggi la sua iniziativa “Planet is Calling” come prima fase della sua Campagna di Natale “Wwf is Calling”. Questa mattina la sede Wwf di Roma si è ‘vestita’del messaggio per il Pianeta con uno striscione che resterà visibile fino a fine anno e inaugurato con alcuni degli Ambassador dell’Associazione: Michelle Carpente, Elena Di Cioccio e Alessandro Tersigni. Il Wwf ha anche realizzato l’Album 2017, sette segnali, lanciati in diverse parti del Pianeta, che mostrano l’impressionante effetto del crescente cambiamento climatico e di altre nostre azioni insostenibili.

Il 2017 – sottolinea il Wwf – è l’anno in cui il pianeta ha accelerato la sua crisi: “Per molti processi di persistente degrado dei sistemi naturali siamo ormai molto vicini al sorpasso di punti critici, oltre i quali la nostra capacità di azione per sovvertire la situazione può essere quasi nulla”.

E la sequenza degli eventi del 2017 parla chiaro. Ad esempio, la successione degli uragani nell’area atlantica e soprattutto della loro forza e intensità ha lasciato colpiti molti studiosi; la visione di tre uragani insieme, Katia, Irma e Josè, fotografati dai satelliti, ha sorpreso tutti. “una fotografia satellitare così è apparsa una significativa preoccupante novità”, sottolinea il Wwf. Globalmente nella stagione si sono scatenati ben 16 uragani.

E ancora – ricorda l’associazione ambientalista – diversi ecosistemi forestali che costituiscono una fonte indispensabile di ossigeno e di sequestro di CO2, in condizioni di forti ondate di calore e prolungati periodi di siccità, come avvenuto nel 2017, non sono più “sequestratori” di anidride carbonica (biossido di carbonio) ma diventano emettitori di CO2.

Del cambiamento climatico si sta discutendo in questi giorni nel nuovo summit a Bonn (la 23° conferenza delle Parti, COP, della Convenzione ONU sui cambiamenti climatici). Nel 2017 si è rafforzata la concentrazione di anidride carbonica nella composizione chimica dell’atmosfera che già aveva sorpassato le 400 parti per milione di volume. Una concentrazione simile non è presente nell’atmosfera da almeno 800mila anni (dati accertati dalle bolle d’aria presenti nei carotaggi dei ghiacci di questo lungo periodo) e, secondo i dati paleoclimatologi indiretti, le 400 parti per milione sono state raggiunte 3-5 milioni di anni fa durante la metà del Pliocene: in quel periodo i ghiacciai della Groenlandia e dell’Antartide si erano fusi o ritirati, il livello dei mari era superiore di 10-20 metri rispetto al livello attuale e la temperatura era di 3-4°C superiore a quella attuale.

Il lancio della Campagna del Wwf “Planet is Calling” è avvenuto anche in coincidenza dell’inaugurazione a Roma, presso il Museo Maxxi, del progetto d’arte contemporanea Light di uno dei più importanti artisti e fotografi al mondo, Michel Comte. Si tratta di una raccolta di lavori che esplora l’impatto ambientale del riscaldamento globale sui ghiacciai del pianeta. Il Wwf ha deciso di sposare questo progetto anche in prosecuzione del percorso di partnership avviato col Maxxi per diffondere la cultura e la sensibilizzazione in difesa dell’ambiente. Nel corso della sua Campagna il Wwf realizzerà una serie di attività di sensibilizzazione sul tema climate-change e accompagnerà la tappa di Light presso alla Triennale di Milano.

Red/Gtu/int5