A Napoli pestaggio in branco sul lungomare: otto arrestati

C'è anche la nipote di capoclan degli "Scissionisti" di Scampia

NOV 14, 2017 -

Napoli, 14 nov. (askanews) – In branco, dopo aver ingaggiato una lite per motivi di viabilità sul lungomare di Napoli, picchiarono e rapinarono un poliziotto libero dal servizio che si trovava in auto con la moglie e i due figli minori. I fatti lo scorso 26 giugno, a Mergellina. Dopo meno di cinque mesi, gli agenti della Squadra mobile partenopea hanno arrestato otto persone: due finite in carcere e sei ai domiciliari. Tra questi – ha ricostruito la Questura – anche Monica Amato, figlia di Rosaria Pagano, esponente di spicco dell’omonimo clan camorristico egemone nella zona di Napoli Nord arrestata lo scorso gennaio, nonché nipote di Pietro Amato, fratello del più noto Cesare, capoclan dei cosiddetti “Scissionisti” di Scampia. Le indagini, coordinate dalla procura di Napoli, hanno permesso di ricostruire quanto avvenne e di individuare i componenti della banda ritenuti responsabili di rapina, lesioni gravi e minacce.

La violenta aggressione si consumò nei pressi degli chalet in via Caracciolo quando l’auto con a bordo l’agente e la sua famiglia fu affiancata e circondata da alcuni scooter su quali viaggiavano numerose persone. Uno dei ciclomotori, in particolare, si mise di traverso al centro della carreggiata costringendo il poliziotto ad arrestare la marcia. Il passeggero del mezzo, inoltre, aprì la portiera dal lato del guidatore minacciandolo con una pistola. A quel punto la vittima scese dall’abitacolo e si qualificò come appartenente alla forze dell’ordine nella speranza, mal riposta, che questo potesse dissuadere l’uomo dai suoi propositi. Pur consapevole di trovarsi di fronte a un poliziotto, l’aggressore continuò a minacciarlo e a inveire contro di lui incitato a gran voce dai suoi compagni che, nel frattempo, circondarono la vittima. A quel punto, per allontanare l’aggressore e la minaccia dell’arma dalla moglie e dai figli, il poliziotto ingaggiò una violenta colluttazione con l’uomo nel corso della quale fu colpito ripetutamente al capo e in diverse parti del corpo anche dagli altri componenti del branco sopraggiunti per dare man forte al compagno. (segue)