Respinta la richiesta di archiviazione per la strage di bambini a Lampedusa

Nel 2013 persero la vita 268 migranti

NOV 13, 2017 -

Roma, 13 nov. (askanews) – Il GIP di Roma Giovanni Giorgianni ha respinto la richiesta di archiviazione del caso riguardante il “naufragio dei bambini”, formulando una richiesta di imputazione coatta di alcuni degli indagati della Nave Libra della Marina Militare.

L’episodio oggetto della decisione avvenne l’11 ottobre del 2013 al largo di Lampedusa, quando persero la vita 268 persone, tutte siriane, delle 480 che viaggiavano su un peschereccio. Fra i morti c’erano almeno anche 60 bambini.

La Nave della Marina Militare fu accusata di no aver risposto alle continue e disperate richieste di soccorso inviate dai naufraghi e, via radio, dall’equipaggio di un aereo militare maltese. Dopo 5 ore il barcone carico di migranti affondò, nonostante la Libra si trovasse a meno di un’ora di navigazione.

Per questo fatto furono aperte due inchieste. Nella prima la comandante della nave della Marina Catia Pellegrino, l’ammiraglio Filippo Maria Foffi e i tenenti di vascello Clarissa Torturro e Antonio Miniero erano indagati con l’accusa di omicidio con dolo eventuale in un procedimento ereditato dalla Procura di Roma e precedentemente in capo alla Procura di Agrigento. La seconda inchiesta era stata avviata contro la comandante Pellegrino, i due capitani di fregata Nicola Giannotta e Luca Licciardi e Leopoldo Manna, capo della centrale operativa della Guardia Costiera, per omissione di soccorso.

Per entrambi i procedimenti il Pm di Roma Giuseppe Pignatone aveva avanzato la richiesta di archiviazione che oggi il GIP ha respinto, dando ragione ai familiari delle persone decedute nel naufragio, assistite dagli avvocati di Progetto Diritti Arturo Salerni e Mario Angelelli, e dall’avvocata Alessandra Ballerini, che si erano opposti a questa richiesta.

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