I “pizzini” del clan mafioso di Borgo Vecchio (decapitato a Palermo)

17 arresti nel blitz dei carabinieri

NOV 10, 2017 -

Roma, 10 nov. (askanews) – A Palermo blitz dei carabinieri contro il clan mafioso che controlla il quartiere Borgo Vecchio: su delega della Procura distrettuale e su mandato del gip del Tribunale di Palermo, i militari del Nucleo Investigativo di Palermo hanno arrestato 17 persone accusate a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione, tentato omicidio, rapina, illecita detenzione di armi e munizioni e fittizia intestazione di beni.

L’operazione ha disarticolato l’organigramma della famiglia mafiosa di Borgo Vecchio, individuandone gli assetti e le relative dinamiche attraverso numerose intercettazioni audio/video ed il contributo di due collaboratori di giustizia, ex esponenti apicali del clan.

Tra gli arrestati ci sono alcuni delegati del “boss” locale che curavano il sostentamento economico ai familiari dei detenuti, le attività estorsive ed il controllo della piazza di spaccio nel territorio di competenza mafiosa: tutte attività necessarie a trarre illeciti profitti e ad avere il capillare controllo del territorio.

E’ emerso così che le estorsioni continuano ad essere una forma di sostentamento primario per il clan: ritrovando il “libro mastro” ed acquisendo numerosi elementi probatori, sono state ricostruite 14 estorsioni ai danni di imprenditori e commercianti della zona, costretti a versare a Cosa nostra somme di denaro per evitare ritorsioni che, in qualche circostanza, sono avvenute e sono state puntualmente documentate. In tale contesto, alcuni imprenditori e commercianti sono stati sentiti e hanno confermato le imposizioni di cosa nostra.

Sono state sequestrate anche diverse attività commerciali riconducibili a Cosa nostra, intestate a prestanome ed avviate, in diversi punti della città, mediante il riciclaggio di proventi illeciti.

Inoltre le risultanze investigative hanno rilevato le presunte responsabilità degli autori di una sparatoria avvenuta la sera del 4 marzo 2015 nella piazza centrale del quartiere di Borgo Vecchio; infine sono stati individuati i presunti autori di una rapina avvenuta la sera del 26 giugno 2011 all’interno di un’abitazione dello stesso quartiere, in cui una vittima venne ferita mediante l’esplosione di colpi d’arma da fuoco.

“Nel corso degli anni cosa nostra ha mutato pelle e diversificato i propri affari. Continua ad essere colpita duramente con l’attività repressiva delle forze dell’ordine e della magistratura ed ‘oggi appare indebolita, ma sempre viva’ ed impegnata – anche attraverso il ‘pizzo’ – nella ricerca quotidiana e ossessiva di denaro”, ha commentato in una nota il colonnello Antonio Di Stasio, comandante provinciale dei Carabinieri di Palermo.

“A noi tutti cittadini di questa stupenda terra, ai commercianti e agli imprenditori, i quali hanno interpretato le gesta e le parole che il Giudice Paolo Borsellino riportò nel suo libro Oltre il muro dell’omertà (‘È normale che esista la paura in ogni uomo, l’importante è che sia accompagnata dal coraggio), esprimo la mia gratitudine per essersi affidati allo Stato, continuando a denunciare gli estortori”, ha concluso.

Sav/Int9