Salute, attivato in Puglia sistema trasporto in emrgenza del neonato

Emiliano: così completiamo la messa in sicurezza dei punti nascita

NOV 7, 2017 -

Roma, 7 nov. (askanews) – Da mercoledì scorso partorire in tutti gli ospedali pugliesi è diventato ancora più sicuro. Soprattutto per la salute del neonato. È infatti operativo il sistema di trasporto in emergenza del neonato, lo Sten, il cui avvio in tutto il territorio regionale pugliese, era diventato assolutamente indifferibile.

I dettagli sono stati illustrati questa mattina in una conferenza stampa, al Policlinico di Bari, dal presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, dal direttore del Dipartimento regionale Politiche della salute e benessere sociale Giancarlo Ruscitti e dai tre responsabili dei centri HUB regionali, Giuseppe Presta per la Terapia intensiva neonatale del Vito Fazzi di Lecce, Nicola Laforgia per la TIN del Policlinico di Bari e Giuseppe Popolo per quella degli Ospedali Riuniti di Foggia.

“L’avvio anche in Puglia del Sistema di trasporto in emergenza del neonato, lo STEN, è la chiusura della messa in sicurezza dei punti nascita della Puglia – ha detto il Presidente Emiliano parlando con i giornalisti – noi abbiamo concentrato e reso tecnologicamente più forte, anche dal punto di vista del personale, tutti i punti nascita della Puglia. È evidente però che, nel caso in cui il neonato abbia bisogno di prestazioni sanitarie particolari, potrà essere trasportato nei tre HUB di Foggia, Lecce e Bari utilizzando queste modernissime ambulanze e queste modernissime incubatrici portatili. In questo modo, ripeto, noi realizziamo e chiudiamo il piano di riordino con riferimento ai punti nascita. Questa cosa ci tranquillizza ovviamente e ci mette definitivamente nella modernità. Non si può nascere ovunque e non si può nascere in luoghi dove non c’è terapia intensiva per le mamme e per i bambini”.

“Bisogna fare in modo – ha continuato Emiliano – che il numero di parti che ciascun punto nascita fa ogni anno, sia sufficiente a mantenere alto l’addestramento del personale. Se in un punto nascita nascono meno di 1000 bambini all’anno si rischia la deprofessionalizzazione del personale e l’aumento della pericolosità del punto nascita”.(Segue)