G7, Lorenzin: impatto clima su salute, compromesso anche con Usa

Punto partenza per prossimi mesi, salvata unità dei sette grandi

NOV 6, 2017 -

Milano, 6 nov. (askanews) – “C’è stato un grande lavoro politico. Siamo riusciti a trovare un punto di caduta comune anche con gli Usa”. Lo ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, al termine del G7 della salute che si è tenuto a Milano. “Abbiamo comunque lavorato sull’unità del G7 e su un comunicato congiunto. Era importante riuscirci su un tema importante come la salute e abbiamo fatto appello a questo. Abbiamo trovato un compromesso accettabile per tutte le parti, che è un punto di partenza perché ha preservato l’unità del G7 e ci permetterà nei prossimi mesi di fare dei passi avanti sull’impatto sulla salute dei cambiamenti climatici” ha aggiunto il ministro italiano al termine del summit.

“È stato un G7 estremamente importante, innanzitutto perché abbiamo cercato di preservare tutti gli elementi che ci uniscono e non quelli che ci dividono. C’è stata una discussione serrata e abbiamo voluto dare un messaggio uniti alle popolazioni dei nostri Paesi e di quelli su cui esercitiamo influenza rispetto al fatto che la salute delle persone viene prima di tutto, che ci sta a cuore e le divisioni sulla salute non ci sono” ha proseguito Lorenzin.

“Si è ribadita la volontà di mantenere uniti i Paesi che fanno parte del G7 e dare un unico messaggio forte su tre temi. Abbiamo affrontato temi importanti: l’impatto dei cambiamenti climatici sulla salute delle persone e degli animali, salute delle donna e fanciulli e resistenza antimicrobica. L’elemento su cui c’è stata più discussione è stato l’impatto dei cambiamenti climatici. Tutti abbiamo accettato il fatto che ci sia un fattore clima e inquinamento che incide sulla salute delle persone. Questo richiede azioni coordinate da portare avanti all’interno e all’esterno dei nostro Paesi. Riguarda la salute di milioni di persone perché riguarda malattie correlate con quelle respiratorie e il cancro” ha ribadito il ministro.

“Su questo si è trovato un accordo nel linguaggio facendo riferimento al quello usato a Taormina e riconoscendo alcune posizione differenti tra Paesi qui rappresentati e gli Usa pero all’interno di un comunicato congiunto in cui ognuno esprime posizioni diverse sull accordo di Parigi ma non questo non inficia il riconoscimento di un impatto del clima sulla salute e la necessità di agire sui modelli organizzativi e sul funzionamento dei sistemi sanitari, sulla ricerca e sullo sviluppo” ha concluso durante una conferenza stampa alla quale hanno partecipato anche ministri della salute di Giappone (MichiyoTagaki), Canada (Ginette Petipas Taylor), Regno Unito (Steve Brine) e il Commissario europeo per la salute Vytenis Andriukaitis. Mancavano all’appello i rappresentanti di Francia, Germania e Usa.