Regeni, la Procura di Roma vuole interrogare la sua tutor di Cambridge

Lo scrive il quotidiano "la Repubblica"

NOV 2, 2017 -

Roma, 2 nov. (askanews) – La procura di Roma vuole interrogare Maha Mahfouz Abdel Raham, la tutor di Giulio Regeni. Lo scrive il quotidiano “la Repubblica” secondo cui i silenzi della docente hanno impedito fino ad oggi di fare piena luce sull’attività di ricerca del giovane italiano ucciso al Cairo e sulle circostanze della sua morte.

Il 9 ottobre scorso il procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone e il sostituto Sergio Colaiocco hanno trasmesso alla “United Kingdom Central Autorithy” (Ukca), l’organo britannico giudiziario di collegamento con le magistrature dei paesi Ue, un Ordine europeo di Investigazione con cui si chiede l’interrogatorio formale della professoressa dell’università di Cambridge, Maha Mahfouz Abdel Raham, tutor di Giulio Regeni nello studio sui sindacati in Egitto che è costato la vita al giovane ricercatore italiano. Con questa “rogatoria rafforzata” – si spiega in una lunga inchiesta del quotidiano la Repubblica – si chiede anche l’acquisizione dei suoi tabulati telefonici, mobili e fissi, utilizzati tra il gennaio 2015 e il 28 febbraio 2016, per ricostruirne la sua rete di relazioni.

Si tratta di un documento di dodici pagine che, per la prima volta, evidenzia con dettagli inediti l’ambiguità di Maha Mahfouz Abdel Rahman nella gestione del suo rapporto accademico con Giulio Regeni, le omissioni della prima e le inquietudini del secondo, espresse in almeno due conversazioni via Skype con la madre Paola.

La professora Rahman, sottolinea “Repubblica”, non ha mai voluto affrontare quelli che, nella rogatoria inviata al Regno Unito, i magistrati romani definiscono i “cinque punti su cui è di massimo interesse investigativo fare chiarezza e relativi al dottorato di ricerca che ha portato Giulio Regeni in Egitto dal settembre 2015”: chi ha scelto il tema specifico della ricerca di Giulio; chi ha scelto la tutor che in Egitto avrebbe seguito Giulio durante la sua ricerca al Cairo; chi ha scelto e con quale modalità di studio la “Ricerca partecipata”; chi ha definito le domande da porre agli ambulanti intervistati da Giulio per la sua ricerca; se Giulio abbia consegnato alla professoressa Abdel Rahman l’esito della sua ricerca partecipata durante un incontro avvenuto al Cairo il 7 gennaio del 2016.

Secondo il quotidiano, Regeni non chiede alla Maha la benedizione accademica di proprie scelte. Piuttosto, le subisce. E l’insistenza della Maha sul tema della ricerca e la scelta di assegnargli come tutor al Cairo la professoressa Rabab el Mahdi dell’American University, anch’essa – afferma Repubblica – con un profilo più simile a quello di una attivista che non a quello di un’accademica, è oggetto delle confidenze di Regeni con la madre e in una chat con un suo amico e collega.

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