Mons. D’Ercole: nuova evangelizzazione deve partire dal lavoro

"Non è più tempo di belle parole e di sterili promesse"

OTT 29, 2017 -

Cagliari, 29 ott. (askanews) – Per affrontare le urgenze di questi tempi, non c’è più spazio per “belle parole e sterili promesse”. Per questo “come in altri momenti della storia italiana i cattolici devono prendere coscienza di doversi impegnare facendo della questione sociale e in particolare del lavoro il luogo indispensabile della nuova evangelizzazione”. L’invito è del vescovo di Ascoli Piceno, Giovanni D’Ercole, che ha partecipato alla 48esima edizione delle Settimane sociali dei cattolici dal titolo “Il lavoro che vogliamo: libero, creativo, partecipativo e solidale”.

“Colgo sul volto di tanti una voglia di coraggio e di speranza – ha spiegato mons. D’Ercole, di ritorno da Cagliari -. Questi sentimenti sono andati crescendo lungo il corso dei lavori” di questi giorni “grazie alla percezione diventata consapevolezza di molti che non é più tempo di belle parole e di sterili promesse. La percezione che il cambiamento è possibile viene dagli interventi che non si sono fermati a denunciare la crisi del lavoro né hanno offerto proposte puramente teoriche ma hanno indicato piste di cambiamenti non solo possibili ma addirittura necessari e anzi urgenti”. Quindi “come in altri momenti della storia italiana i cattolici prendono coscienza di doversi impegnare facendo della questione sociale e in particolare del lavoro il luogo indispensabile della nuova evangelizzazione”. (segue)