Melegari (Cy4Gate): Prepararsi alla sfide cyber del futuro

"Impatto dell'intelligenza artificiale sarà rilevante"

OTT 26, 2017 -

Roma, 26 ott. (askanews) – “Nel 2029 l’intelligenza artificiale (IA, ndr) raggiungerà il livello dell’intelligenza umana e nel 2045 raggiungeremo l’era della singolarità, in cui l’intelligenza umana sarà arricchita dall’IA, formando un super-uomo” è quanto ha messo in evidenza Andrea Melegari, chief marketing & innovation officer di Cy4Gate (controllata del Gruppo Elettronica), citando il lavoro di Ray Kurtzweil, pioniere in molti ambiti dell’Intelligenza artificiale.

“Questa non è certo una fantasia. Ci sono già numerose risorse dedicate a questo dominio. Iniziative come quella di Elon Musk con Neuralink, di Bryan Johnson con Kernel ne sono un esempio” ha sottolineato l’esperto, intervenendo intervenendo all’evento sulla sicurezza cibernetica tenutosi al Centro Studi Americani di Roma nell’ambito del Festival della Diplomazia.

“L’IA avrà ampio utilizzo anche negli attacchi cyber e si svilupperanno virus super intelligenti. Gli hacker avranno un nuovo dominio d’azione: il cervello umano. Ma come potremo proteggere i nostri computer e il nostro cervello da queste minacce?”, si è chiesto Melegari.

“È una questione politica”, ha rilevato l’esperto, “ma che richiede anche l’attenzione dei leader d’azienda. Oggi molti non stanno trattando questa situazione nel migliore dei modi. Vent’anni fa nessuno considerava la cyber security un problema di sicurezza”. Oggi, ha puntualizzato Melegari, “nessuno sta considerando in modo adeguato le minacce che corrono nell’Internet of things”. Per reagire e arrivare preparati alla sfida, “serve un programma obbligatorio di educazione sulla cyber security da destinare alle scuole primarie e secondarie. Servono master”, ha evidenziato, ricordando il master in cyber security finanziato da Elettronica-Cy4Gate presso la Luiss e recentemente presentato. “E bisogna trasmettere la cultura cyber a tutti i cittadini. Chiunque deve familiarizzare con questi aspetti”.

In questo scenario “un ruolo importante è svolto dalle Pmi”. Secondo l’esperto “è necessario incentivare gli investimenti fatti in cyber security, soprattutto se vengono acquistati prodotti da aziende nazionali. In questo modo si avrebbero due effetti: le Pmi otterrebbero avanzamenti in termini di cyber security e si andrebbe a supportare la crescita di aziende nazionali. Anche le partnership pubblico-private sono importanti”, ha continuato Melegari, “ma dobbiamo innanzitutto condividere le best practice e stimolare una maggiore interazione, magari attivando dei percorsi professionali che si spostino dal settore pubblico a quello privato e viceversa”.

(Fonte: Cyber Affairs)