Guida ristoranti Gambero: Romito solo in vetta, 38 le Tre Forchette

Nove in più dello scorso anno. Seguono a pari merito Bottura e Beck

OTT 23, 2017 -

Roma, 23 ott. (askanews) – Rivoluzione in vetta alla classifica delle Tre Forchette del Gambero Rosso: Niko Romito e il suo Reale di Castel di Sangro superano Massimo Bottura e Heinz Beck e, con 96 punti, diventano lo chef e il ristorante migliore d’Italia. Gli chef dell’Osteria Francescana e di La Pergola seguono, a pari merito, con 95 punti. La guida Ristoranti d’Italia 2018 premia quest’anno ben 38 ristoranti con le Tre Forchette, il numero più alto di sempre da quando è nata la guida Ristoranti d’Italia del Gambero Rosso ventotto anni fa. E 25 sono i Tre Gamberi assegnati ad altrettante trattorie della tradizione italiana. Una ricchezza che fotografa chef e cucine più mature più che mai, sempre più focalizzate sul cliente, sempre più attente a materie prime e servizio. Anche grazie alla espansione dei social network che permettono confronti velocissimi e forniscono agli utenti “servizi” aggiornati in tempo reale. Non è più tempo di sterili esercizi di stile, in cucina per il Gambero Rosso trionfano concretezza e immediatezza di sapori.

Con 94 punti seguono Piazza Duomo, Villa Crespi, Le Calandre, Don Alfonso 1890, Torre del Saracino, con 93 punti Uliassi ed Enoteca Pinchiorri. A comporre la squadra delle novità tra le 38 Tre Forchette sono: “Agli Amici dal 1887”, “Atman” a Villa Rospigliosi, “Enrico Bartolini Mudec Restaurant”, “Da Caino”, “D’O” di Davide Oldani, “Duomo”, “Imàgo” dell’Hotel Hassler, “Miramonti l’Altro”, il “Pagliaccio”. Nove ristoranti che danno più che mai l’idea della straordinaria vitalità della nostra cucina, che vede in prima linea non solo giovani talenti ma anche “grandi vecchi” capaci di regalare, grazie a fortunati o intelligenti ricambi generazionali, nuove emozioni.

E se le Tre Forchette premiano le tavole creative, è vero che in Italia la rinascita della cucina è ripartita dalla tradizione, perchè se non c’è futuro senza contaminazione, scambio, confronto, è altrettanto certo che non c’è futuro senza tradizione. E la grande esplosione dei Tre Gamberi, le trattorie custodi della sapienza familiare, lo conferma. Il territorio, dunque, come centro nevralgico del sistema, al cuore di tutto c’è l’ingrediente. È dalle radici che si riparte per disegnare il futuro. L’arma vincente è il perfetto mix fra tecnica e concretezza contadina.

Per quanto riguarda le trattorie, 7 sono i nuovi ingressi tra i Tre Gamberi. Occhio più attento in guida, poi, al fenomeno bistrot, formula contemporanea che spopola in molteplici varianti caratterizzate da fruizione informale e menu eclettici e moderni, valutati con un simbolo apposito, le Tre Cocotte: tre i detentori del massimo riconoscimento. Per i Tre boccoli Casa Baladin e Open Baladin fanno il pieno, mentre il terzo premiato è L’Osteria di Birra del Borgo. I Tre Mappamondi, che premiano i migliori locali etnici, vanno tutti a Milano: Casaramen, Iyo e Wicky’s Wicuisine Seafood. Le Tre Cocotte vanno a Donatella Bistrot, Lanzani Bottega & Bistrot e Caffè Propaganda.

E ancora, i premi speciali: la novità dell’anno è “Signore te ne ringrazi”, la nuova creatura di Michele Biagiola a Montecosaro (MC); i premio ristoratore dell’anno va a Stefan Wieser de “la Siriola dell’Hotel Ciasa Salares” di San Cassiano (BZ); il premio per la miglior comunicazione digitale a “Le Calandre” di Rubano; quello per il miglior servizio di sala a “Lido 84” di Gardone Riviera (BS); quell per il miglior servizio di sala in albergo “L’Olivo” del Capri Palace di Capri (NA).

Per quanto riguarda i premi degli sponsor, Acqua Panna e S. Pellegrino per il “Cuoco emergente” premiano Andrea Leali di Puegnago sul Garda (BS); Franciacorta Animante Barone Pizzini per il premio “Terra e Ambiente” premia “Carlo Magno” di Collebeato, “Andreina” di Loreto, “Don Alfonso 1890” di Sant’Agata sui Due Golfi; il pastificio dei Campi per il “Ristorante con la migliore proposta di piatti di pasta” premia “La Magnolia” dell’Hotel Byron di Forte dei Marmi (LU). Ancora Molini Spigadoro per il “Miglior pane in tavola” “Capofaro Malvasia Resort” di Salina (ME); Nuova Castelli per il “Ristorante che valorizza i grandi prodotti caseari Dop italiani” premia “Zur Rose” di Appiano (BZ); La Bella Estate Vite Colte per il “Pastry chef dell’anno” premia Luca Lacalamita dell'”Enoteca Pinchiorri” di Firenze; IBeer per il “Ristorante con la migliore proposta di abbinamento cibo/birra” premia “Votavota Marina” di Ragusa.