Detenuto si suicida con il gas a Santa Maria Capua Vetere

Lo ha reso noto il Sappe. "Allarmante situazione penitenziaria"

OTT 20, 2017 -

Roma, 20 ott. (askanews) – Un detenuto italiano di 45 anni, appellante per reati comuni e fine pena 2023, è “l’ennesimo morto in un carcere italiano”: si è suicidato a Santa Maria Capua Veter. Ne dà notizia il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, il primo e più rappresentativo dei Baschi Azzurri.

“L’uomo – spiega Emilio Fattorello, segretario nazionale per la Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria – si è ucciso inalando in cella il gas della bomboletta che legittimamente i detenuti posseggono per cucinarsi e riscaldarsi cibi e bevande. Era una persona di fiducia, impegnata anche come aiuto di un altro ristretto e le cause sono probabilmente da ricercarsi in ambito familiare. Polizia penitenziaria di servizio e personale sanitario sono tempestivamente intervenuti ma l’uomo è purtroppo morto. Certo, la morte del detenuto di S.Maria Capua Vetere riporta drammaticamente d’attualità la grave situazione penitenziaria, specie nel carcere campano dove i poliziotti penitenziari lavorano sotto organico e ricoprendo più posti di servizio contemporaneamente. E il fatto che sia morto inalando il gas dalla bomboletta che tutti i reclusi legittimamente detengono per cucinarsi e riscaldarsi cibi e bevande, come prevede il regolamento penitenziario, deve fare seriamente riflettere sulle modalità di utilizzo e di possesso di questi oggetti nelle celle. Ogni detenuto può disporre di queste bombolette di gas, che però spesso servono o come oggetto atto ad offendere contro i poliziotti, come ‘sballo’ inalandone il gas o come veicolo suicidario. Già da tempo, come primo Sindacato della Polizia Penitenziaria, il SAPPE ha sollecitato il Ministero della Giustizia per rivedere il regolamento penitenziario, al fine di organizzare diversamente l’uso e il possesso delle bombolette di gas”.

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