Nando Dalla Chiesa: spesso pregiudizi su memoria di mio padre

"Ampia fetta di Italia non riesce a identificarsi con lo Stato"

OTT 19, 2017 -

Torino, 19 ott. (askanews) – “La memoria sull’operato di mio padre, spesso è stata inquinata da pregiudizi. In passato anche l’Arma dei Carabinieri non è stata così attenta a coltivare la sua memoria. Certe timidezze a volte mi sono bruciate, perché non ne capivo la ragione”. Così Nando Dalla Chiesa, figlio del generale Carlo Alberto, alla presentazione del libro biografico dedicato alla figura del padre, ucciso 35 anni fa dalla mafia a Palermo.

“C’è un Paese che non riesce a fare i conti con se stesso, c’è un’ampia fetta dell’Italia che non riesce a identificarsi con lo Stato e che pensa che quando lo Stato vince non è una cosa pienamente pulita, ma anzi va indagato su questa vittoria” è stata la riflessione di Nando Dalla Chiesa, che ricordando l’ultimo periodo a Palermo del padre ha parlato di aggressioni alla sua dignità”.

“Nel ’91 Falcone mi disse: ‘Mi stanno seviziando’. Non parlava della mafia, parlava di tutto quello che stava sopra e sotto. La grandezza di uomini come Dalla Chiesa e Falcone non sta nella morte, ma nel fatto che siano andati incontro ad un destino che conoscevano, nonostante quello che subirono” ha concluso il figlio di Carlo Alberto Dalla Chiesa.