Bergamo, delitti Del Gaudio e Roveri forse collegati da Dna

Lo rivela stasera Quarto Grado su Rete 4

OTT 13, 2017 -

Roma, 13 ott. (askanews) – I delitti ancora irrisolti, entrambi avvenuti nel Bergamasco, di Gianna Del Gaudio e Daniela Roveri potrebbero essere collegati, stando a un confronto tra le tracce di Dna rinvenute dagli investigatori. Lo rivela “Quarto Grado” nella puntata in onda questa sera, alle 21.15 su Retequattro, con l’inviato della trasmissione Giorgio Sturlese Tosi che riferisce di un aggiornamento sui due femminicidi.

La Del Gaudio, professoressa 63enne di Seriate (Bergamo), è stata uccisa nella sua abitazione nella notte tra il 26 e il 27 agosto del 2016; la Roveri, manager 48enne, è stata assassinata il 20 dicembre 2016 all’interno dell’androne del suo palazzo, nel quartiere bergamasco di Colognola. Entrambe le donne sono state aggredite alle spalle e colpite a morte alla gola con una lama affilata.

Dopo mesi di prelievi di DNA tra la popolazione, rivelatisi però infruttuosi, gli inquirenti hanno deciso di confrontare le tracce biologiche trovate sulle scene dei due crimini (avvenuti a distanza di circa 6 chilometri l’uno dall’altro): sono stati, infatti, messi a confronto il profilo genetico trovato sotto le unghie della Roveri e quello repertato sul guanto rinvenuto – insieme al taglierino con cui è stato commesso il crimine – a pochi metri dal luogo in cui è avvenuto il delitto Del Gaudio.

Sotto le unghie della Roveri, però, era stato trovato solo l’aplotìpo Y, particolare combinazione cromosomica che si trasmette solo ai discendenti di sesso maschile, necessaria per individuare il ceppo familiare, ma non l’individuo specifico (e che non cambia mai, nemmeno a distanza di generazioni).

Dai primi dati di queste analisi – che “Quarto Grado” riporta in esclusiva – emerge che le due tracce sono legate da identiche porzioni di cromosoma Y, ossia la parte di DNA maschile che determina l’appartenenza alla stessa linea paterna. Pertanto, le due tracce appartengono o a due persone di sesso maschile imparentate tra di loro, anche alla lontana, se non addirittura allo stesso uomo.

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