Papa: odio e guerra minano convivenza pacifica in Medio Oriente

Terrorismo dopo crollo di regimi totalitari e dittature

OTT 12, 2017 -

Città del Vaticano, 12 ott. (askanews) – “I tempi in cui viviamo e le sfide che la guerra e l’odio portano alle radici stesse della pacifica convivenza nelle martoriate terre d’Oriente, vedono l’Istituto ancora una volta, proprio come cento anni fa, al centro di un crocevia provvidenziale. Mantenendo intatta l’attenzione e l’applicazione alla ricerca tradizionale, invito tutti a offrire a quelle Chiese e all’intera comunità ecclesiale la capacità di ascolto della vita e di riflessione teologica per aiutare a sostenerne l’esistenza e il cammino”. Lo scrive il Papa in un messaggio in occasione del centesimo anniversario del Pontificio Istituto Orientale.

Per la ricorrenza Jorge Mario Bergoglio ha dapprima visitato l’istituto guidato dai gesuiti e ha poi celebrato messa nella vicina basilica di Santa Maria maggiore.

Molti degli studenti e dei professori, ha scritto il Papa nel messaggio che ha consegnato al card. Leonardo Sandri, Gran Cancelliere dell’istituto e prefetto della congregazione delle Chiese orientali, dicastero che ha competenza territoriale su Egitto, Eritrea ed Etiopia del Nord, Bulgaria, Cipro, Grecia, Iran, Iraq, Libano, Israele e Territori di Autonomia Palestinese, Siria, Giordania, Turchia, Georgia e Armenia, “avvertono questo momento importante della storia. Codesto Istituto, grazie alla ricerca, all’insegnamento e alla testimonianza, ha il compito di aiutare questi nostri fratelli e sorelle a rafforzare e consolidare la propria fede davanti alle tremende sfide che si trovano ad affrontare. E’ chiamato ad essere il luogo propizio per favorire la formazione di uomini e donne, seminaristi, sacerdoti e laici, in grado di rendere ragione della speranza che li anima e li sostiene e capace di collaborare con la missione riconciliatrice di Cristo”.

Nel testo consegnato al cardinale Sandri, ancora, il Papa sottolinea che “con il crollo dei regimi totalitari e delle varie dittature, che in alcuni paesi ha purtroppo creato condizioni favorevoli al dilagare del terrorismo internazionale, i cristiani delle Chiese orientali stanno sperimentando il dramma delle persecuzioni e una diaspora sempre più preoccupante. Su queste situazioni nessuno può chiudere gli occhi”.