Comuni, Decaro: soddisfatti da risposte Gentiloni

Accolte nostre richieste su contabilità e investimenti

OTT 12, 2017 -

Vicenza, 12 ott. (askanews) – “Siamo molto soddisfatti delle risposte alle richieste dei sindaci che abbiamo ricevuto dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Il capo del governo ha garantito un passo diverso più graduale sulle nuove regole di contabilità, che ha effetti immediati sulla spesa corrente dei Comuni e di conseguenza si riflette sui servizi per i cittadini, quelli più fragili prima di tutti gli altri, investimenti per le periferie delle città grandi e medie e un più robusto finanziamento della legge di valorizzazione dei piccoli comuni”. Così Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci, ha accolto le dichiarazioni del premier intervenuto alla 34esima assemblea nazionale dell’Anci in corso a Vicenza.

“La nuova contabilità – ha spiegato Decaro – determina una riduzione di disponibilità di risorse. Nel 2016 sono stati accantonati al fondo crediti dubbia esigibilità ben 3 miliardi di euro. Un sistema di calcolo che crea tensioni nel campo della spesa corrente già scesa, nel complesso, del 6 per cento tra il 2010 e il 2016. A rischio, se non si cambiassero le cose, sarebbe l’esercizio delle funzioni fondamentali, a cominciare da quelle rivolte ai cittadini più fragili. Si capisce, quindi, perché tutti noi sindaci abbiamo accolto con grande entusiasmo le parole di Gentiloni”. Anche l’impegno a consolidare la strategia di investimenti per periferie e aree degradate, investimenti che riguardano le città medie e grandi, e di impegnare più risorse per valorizzare i centri storici, entrambe azioni promesse dal premier, rispondono a una precisa sollecitazione di Decaro. “Il bando periferie è un esperimento riuscito – spiega – serve che i fondi siano stabili e diano una visione strategica alle politiche urbane. Così come essenziale per la sopravvivenza dei 5.591 piccoli Comuni italiani è necessario che la legge per la loro valorizzazione, appena approvata, riceva ulteriori finanziamenti. La minore dimensione demografica non è un problema, lo spopolamento lo è”.