Abruzzo, Regione e Parchi insieme per arginare orsi problematici

Firmato oggi a Pescara protocollo d'intesa dopo le "incursioni"

OTT 11, 2017 -

Pescara, 11 ott. (askanews) – “Gestione degli orsi problematici nelle aree della regione Abruzzo esterne ai Parchi”, si chiama così il protocollo stilato dall’assessore ai parchi della Regione Abruzzo Donato Di Matteo e firmato oggi a Pescara con enti e presidenti dei parchi. Sono stati gli ultimi avvistamenti di orsi nei centri abitati della provincia dell’Aquila e Pescara (e anche l’attraversamento della sede autostradale da parte di un orso marsicano nei giorni scorsi sulla A25 tra Pescina e Cocullo) a ispirare il provvedimento di giunta lo scorso. Hanno lavorato al protocollo il presidente dell’Anci Abruzzo Luciano Lapenna, il presidente della Provincia dell’Aquila, Angelo Caruso, i presidenti dei Parchi Nazionali d’Abruzzo Antonio Carrara, della Majella Franco Iezzi, del Gran Sasso e Monti della Laga Tommaso Navarra e la commissaria del Parco Regionale Sirente e Velino Annabella Pace, il comandante del corpo forestale dello Stato Abruzzo Generale Ciro Lungo, il delegato per le ONG di tutela dell’orso bruno marsicano, il presidente di “Salviamo l’orso” Stefano Orlandini, il responsabile del Patom Massimo Pellegrini e i tecnici regionali.

“Per orsi problematici si intendono quegli animali che provocano danni o sono protagonisti di interazioni uomo/orso – spiega l’assessore Di Matteo – con una frequenza tale da creare problemi economici e sociali al punto da richiedere un immediato intervento gestionale risolutivo. Il fenomeno va arginato nell’ambito di una strategia di conservazione della popolazione dell’orso bruno marsicano”. Sul tema è stato sperimentato uno specifico documento nell’area del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e nelle zone di protezione esterna e, più recentemente, anche nel Parco Nazionale della Majella e nelle zone contigue. Il protocollo è stato approvato dal Piano delle Autorità di Gestione e dal Patom presso il Ministero dell’Ambiente nel 2014 e puó contate su una prima copertura economica. Ha lo scopo principale di ‘individuare gli impegni e le modalità organizzative per renderlo applicabile all’intero del territorio regionale in un’ottica di collaborazione tra enti pubblici, in particolar modo tra le pubbliche amministrazioni e le forze dell’ordine (carabinieri forestali) nelle aree esterne ai parchi’.