Disabili, da Regione Emilia Romagna 2 mln per case senza barriere

Approvato dalla Giunta lo stanziamento dei contributi

OTT 6, 2017 -

Bologna, 6 ott. (askanews) – Case senza ostacoli, in cui i disabili possano muoversi con più facilità e autonomia. Dalla Regione arrivano 2 milioni di euro per abbattere le barriere architettoniche in appartamenti e spazi comuni di edifici privati in cui vivono persone con disabilità. Cioè quegli ostacoli, come una scala, un gradino, una rampa ripida, oppure corridoi e servizi troppo stretti, quindi inadatti a consentire un facile passaggio alle persone che utilizzano carrozzine o altri ausili. Saranno 633 in tutta l’Emilia-Romagna le famiglie che, sulla base di uno specifico bando approvato dalla Giunta, riceveranno i contributi a fondo perduto: l’intervento regionale consente di soddisfare tutte le richieste presentate da chi ne aveva diritto, poi raccolte e approvate dai Comuni ed Unioni di Comuni. La Giunta ha infatti approvato la distribuzione delle risorse – provenienti dal Fondo per l’eliminazione e il superamento delle barriere architettoniche istituito con una legge regionale nel 2013 – che ora saranno erogate alle famiglie beneficiarie direttamente dal Comune in cui risiedono. 491 richieste riguardano persone totalmente invalide, 142 quelle con una invalidità parziale.

“Rimuovere le barriere architettoniche è una necessaria attenzione alle esigenze delle persone disabili, che hanno diritto a potersi muovere senza ostacoli- sottolinea la vicepresidente della Regione e assessore al Welfare, Elisabetta Gualmini-. Si tratta di una condizione di base per la qualità della loro vita e per potersi rendere il più possibile autonomi. Mettere in atto il principio della accessibilità è un punto importante delle nostre politiche sociali. Con il Fondo regionale, che abbiamo istituito per legge da alcuni anni- prosegue la vicepresidente- diamo risposte concrete alle tante persone e alle loro famiglie che hanno bisogno di essere aiutate finanziariamente per rimuovere gli ostacoli presenti nelle proprie case. L’inclusione e l’integrazione sociale delle persone affette da disabilità necessita anche di questo”.

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