Riciclaggio, verso fine inchiesta su Fini e i Tulliani

Accertamenti degli inquirenti alle battute finali

SET 29, 2017 -

Roma, 29 set. (askanews) – Riciclaggio. Questa l’accusa principale per cui gli inquirenti della Procura di Roma stanno definendo l’inchiesta sull’imprenditore dei videogiochi Francesco Corallo, l’ex leader di An e presidente della Camera Gianfranco Fini, della sua compagna Elisabetta Tulliani e del fratello, il manager Giancarlo, da tempo a Dubai e sfuggito all’applicazione di una misura cautelare.

La vicenda è quella per cui nel febbraio scorso il gip Simonetta D’Alessandro aveva emesso un decreto di sequestro per equivalente pari a oltre 7 milioni di euro relativo a beni immobili, mobili e conti correnti, riconducibili alla famiglia Tulliani. E due mesi dopo, il giudice ha anche ordinato il sequestro di due polizze vita del valore complessivo di 934mila euro, riferibili all’ex presidente Fini.

Secondo gli accertamenti del procuratore aggiunto Michele Prestipino e del pm Barbara Sargenti il denaro sarebbe stato veicolato da Corallo a Tulliani allo scopo di agevolare la sua attività ed interessi. In mezzo alle intese anche l’ormai noto appartamento di Montecarlo donato dalla contessa Anna Maria Colleoni al Msi e poi in breve ceduto a Tulliani jr per un valore di molto inferiore rispetto a quello che fu poi venduto alla fine. Fini da parte sua ha negato ogni coinvolgimento.