Roma, 23 set. (askanews) – Il 18 settembre scorso una escort rumena di 26 anni si è rivolta al comando stazione carabinieri di Padova Principale per denunciare di essere stata vittima di un aggressione e di rapina da parte di un suo abituale cliente.
La donna, infatti, ha riferito che era stata contattata sulla sua utenza di lavoro da un uomo padovano col quale, già un passato, aveva avuto rapporti e concordata prestazione e compenso, lo raggiungeva presso il suo domicilio, nell’alta padovana. Appena entrata nell’appartamento, nella semioscurità , è stata afferrata da dietro e con forza immobilizzata per le braccia.
Ad un suo urlo per chiedere aiuto, l’aggressore, prima, ha tento di strangolarla con forza e poi l’ha minacciata di morte con un coltello. La vittima ha raccontato che l’uomo era completamente fuori di se e chiedeva insistentemente soldi. La ragazza non avendo contanti al seguito offriva i suoi gioielli ma non erano sufficienti per placare il suo aggressore.
Sempre sotto la minaccia del coltello l’uomo costringeva la donna a salire sulla sua auto, andare presso uno sportello bancomat per fare un prelievo, e dopo a farsi accompagnare a comprare dello stupefacente. Fatto ciò si faceva riportare a casa e lasciava libera la donna che una volta allontanatasi dal suo carnefice correva dai carabinieri.
Le dichiarazioni della escort, con gli esiti della visita medica, della lettura dei messaggi sul cellulare hanno peremesso all’autorità giudziaria di emettere un ordine di custodia cautelare in carcere nei confronti di Mattia Favaro, nato nel 1977. Così nella mattinata di ieri l’uomo è stato rintracciato e arrestato.
La perquisizione della sua abitazione ha consentito di recuperare due pugnali di cui uno verosimilmente usato nel corso dell’aggressione alla lucciola. Portato nel carcere di Padova adesso l’uomo è a disposizione del pubblico ministero che ha coordinato le indagini e del giudice.