Chikungunya, Lorenzin: non abbassare la guardia su disinfestazioni

In Italia processo di tropicalizzazione

SET 20, 2017 -

Roma, 20 set. (askanews) – In un’intervista a “Radio Radicale”, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin è intervenuta sull’impegno per circoscrivere la malattia febbrile acura virale, nota come Chikungunya: “Ricordo – ha spiegato il ministro – che siamo di fronte a una materia di competenza della Regione e del Comune. Il ministero – ha precisato – è stato immediatamente avvisato. E il nostro sistema di allerta si è mobilitato subito per comprendere quello che stava accadendo. La Chikungunya è un’influenza molto frequente nei paesi extraeuropei, in particolare nei paesi asiatici. Il vettore di questa influenza è la zanzara. Per questo noi stiamo da anni sollecitando le amministrazioni locali a operare delle disinfestazioni”.

Secondo il ministro, “il tema non è la Chikungunya, ma la tropicalizzazione che sta avvenendo nel nostro territorio. E non solo in Italia. Per cui il ciclo di vita delle zanzare continua ad aumentare. E si riproducono più volte nella stagione estiva, che tende ad essere molto calda e prolungata. Ecco perchè – ha aggiunto – è molto importante fare le disinfestazioni e non sottovalutare questo tema. Detto questo – ha proseguito -, abbiamo immediatamente fatto una verifica affinchè fossero state fatte le disinfestazioni nella zona interessata da questa influenza, che è stata ridimensionata nella zona della Provincia di Roma. Per fortuna – aggiunge il ministro – la Chikungunya è una forma influenzale molto aggressiva, che provoca dolori articolari, ma non ha effetti collaterali. E si cura come una normale influenza. E’ fastidiosa solo per i dolori di carattere articolare che provoca”.

In merito all’emergenza sangue che questo allarme ha provocato a Roma, il ministro ha spiegato: “Noi abbiamo dovuto avvertire gli enti locali che se non avvenivano le disinfestazioni, avevamo come obbligo quello di bloccare la raccolta del sangue nella Capitale, che già soffre di un deficit di fornitura. E quindi ci sarebbe stata una conseguenza molto pesante per l’approvvigionamento del sangue. Fortunatamente – ha concluso – abbiamo scongiurato questo pericolo”.