Rapporto terrorismo-migranti? Minniti: c’è se manca l’integrazione

Il ministro alla Festa de "Il Fatto Quotidiano"

SET 3, 2017 -

Roma, 3 set. (askanews) – “Non c’è nessun collegamento tra terrorismo e immigrazione. Ma se guardiamo a quanto successo in Europa i terroristi sono figli dell’Europa, o meglio figli di una mancata integrazione. Non c’è nessun rapporto tra terrorismo e immigrazione ma c’è tra terrorismo e mancata integrazione”. Il concetto è stato ribadito, con l’invito a guardarsi dai “cattivi maestri”, dal ministro degli Interni, Marco Minniti, oggi alla Festa de Il Fatto Quotidiano a Marina di Pietrasanta, in provincia di Lucca, durante un dibattito con Furio Colombo e Marina Gabanelli, intervistati da Stefano Feltri, sul tema “Migranti a casa di chi?”. “Noi – ha spiegato il ministro sempre parlando di immigrazione – abbiamo a che fare con un fenomeno di dimensione epocale che non riguarda solo l’Italia. È un problema che va ben oltre, ci ha segnato nel passato, nel presente e nel futuro”. Ma, ha aggiunto, “un grande Paese non insegue i problemi e non li subisce: cerca di governarli. Se li insegue e li subisce, finisce per introdurre un principio di tensione che mal si adatta con elementi di vita che abbiamo costruito”.