Espulsi dall’Italia due marocchini e un siriano, festeggiavano dopo gli attentati

Per estremismo religoso nel 2017 70 rimpatri, 202 dal gennaio 2015

AGO 19, 2017 -

Roma, 19 ago. (askanews) – Due cittadini marocchini ed un cittadino siriano sono stati espulsi dal territorio nazionale per motivi di pericolosità sociale. Lo rende noto il Viminale.

Con questi rimpatri, 70 nel solo 2017, salgono a 202 i soggetti gravitanti in ambienti dell’estremismo religioso espulsi con accompagnamento nel proprio Paese dal gennaio 2015 ad oggi.

Si tratta di un 38enne marocchino, detenuto per reati comuni. Nel 2016 era stato infatti inserito nel 2^ livello “Medio” a seguito di una denuncia presentata dal suo compagno di cella perché vessato con rigide regole di convivenza dettate dalla sua visione integralista del credo islamico. Lo scorso aprile, il marocchino è transitato nel 1^ livello “Alto” in quanto, insieme ad altri detenuti, dopo aver appreso dai telegiornali della notizia della strage terroristica di Stoccolma, ha chiaramente ed inequivocabilmente festeggiato, inneggiando all’evento terroristico perpetrato nella capitale svedese.

L’altro espulso è un siriano che utilizzava anche un alias di un cittadino tunisino. Anche lui aveva espresso apprezzamento nei confronti degli autori dell’attentato terroristico di Manchester e tentato di avviare una operatrice del centro verso la conversione all’Islam.

Successivamente, aveva avuto un diverbio con un operatore della cooperativa d’accoglienza per motivi legati alla sua visione della religione islamica.

Già nel 2011 nei suoi confronti erano stati emessi due decreti di espulsione, riuscendo sempre a sottrarsi all’esecuzione degli stessi.

Anche un 31enne marocchino, già sottoposto lo scorso 4 luglio a fermo da parte dei Carabinieri di Tortona (AL) per il furto di un minibus della società di trasporto pubblico ARFEA, e sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla P.G. è stato espulso.

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