Pompei, al via cantieri per mitigazione rischio idrogeologico

Entro due anni completata la messa insicurezza del sito

AGO 17, 2017 -

Napoli, 17 ago. (askanews) – Nell’area archeologica di Pompei parte il cantiere di messa in sicurezza dei fronti di scavo interni alla città antica, ovvero di tutta la porzione di terreno che circonda l’area non scavata, di circa 22 ettari. Con la ripresa dei cantieri della Regio I, II e III precedentemente bloccati a causa di un ricorso al Tar, entro il 2019 l’area archeologica sarà interamente consolidata.

Oltre due chilometri di muri antichi saranno oggetto di messa in sicurezza, mentre l’area non scavata alle spalle dei fronti di scavo, nelle Regiones I-III-IV-V-IX, sarà oggetto di intervento di mitigazione del rischio idrogeologico che, assicurando un adeguato drenaggio del suolo, consentirà di ridurre la spinta del terreno sui muri antichi, problema particolarmente insistente nel periodo delle piogge.

Tra gli interventi in programma il grande cantiere prevederà anche un vero e proprio scavo nella Regio V, il cosiddetto “cuneo” (un’area di oltre 1000 metri quadrati nella zona posta tra la casa delle Nozze d’Argento e gli edifici alla sinistra del vicolo di Lucrezio Frontone) che, nella condizione attuale, costituisce un elemento di debolezza del pianoro dal punto di vista idrogeologico. Lo scavo porterà in luce strutture e reperti di ambienti privati e pubblici che contribuiranno ad arricchire la conoscenza del sito e lo stato di avanzamento della ricerca archeologica. A tal scopo sul pianoro delle Regiones IV e V, dove è in corso l’allestimento dell’area logistica, è in programma anche l’installazione di un laboratorio di studio archeologico dei reperti che saranno rinvenuti e un deposito per la loro conservazione temporanea. (segue)