##Lago Bracciano all’asciutto e Roma senz’acqua, l’estate romana

Appello sui Social: il lago sta morendo

LUG 22, 2017 -

Roma, 22 lug. (askanews) – Potrebbe non esser più tra i laghi più profondi d’Italia e Roma potrebbe rimanere all'”asciutto”. Nell’estate torrida 2017 va in scena, dopo mesi di silenzi, sofferenze e denunce rimaste lettera morta, il dramma del Lago di Bracciano, sempre più basso, sempre più lontano dal ricordo che tutti i romani e i turisti avevano di lui. E’ in “discesa libera” il livello idrometrico del Lago e, intorno a quell’asta numerata che dal lungolago di Trevignano Romano sentenzia ogni minuto l’emergenza, è scoppiato il “caso” che oggi ha catalizzato l’attenzione dell’opinione pubblica. Dai social alle tv, dai quotidiani alle radio, il coro è uno: il Lago sta morendo e i romani rimarranno senz’acqua. Da un lato la regione Lazio che ieri sera ha detto basta ai prelievi, dall’altro Acea che prospetta una crisi idrica per un milione e mezzo di romani. Una “tragedia” l’ha definita oggi il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti, che ha prospettato il “rischio della catastrofe ambientale”.

Una tragedia che vede protagonisti il Lago, Acea, la società partecipata del comune di Roma e, sullo sfondo, la siccità. La storia è nota: il livello del Lago è al di sotto dello zero idrometrico anche a causa delle caaptazioni di Acea e ieri sera la Regione Lazio ha deciso di metterci un punto: stop ai prelievi di Acea dal 28 luglio. Decisione motivata dalla necessità di arginare un possibile disastro ambientale e per mettere un freno alla “violazione delle prescrizioni” da parte di Acea – come ha spiegato oggi la Direzione regionale delle Risorse Idriche della Regione Lazio. E’ tecnica la spiegazione: “un Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici ha concesso all’Azienda Comunale Elettricità Acque – Acea di prelevare acqua dal lago di Bracciano per usi potabili, assicurando comunque il mantenimento delle escursioni del livello del lago nell’ambito di quelle naturali” e il livello idrometrico minimo concesso per le captazioni è fissato a 161,90 m. sopra il livello del mare.