Allarme Siccità, Coldiretti Lombardia: -20% erba nei pascoli

Manca il fieno sugli alpeggi nelle province lombarde

LUG 21, 2017 -

Milano, 21 lug. (askanews) – Siccità, è allarme fieno sugli alpeggi. Secondo un monitoraggio della Coldiretti Lombardia nelle province di Como, Lecco, Sondrio, Brescia e Bergamo, sui pascoli di montagna si registra in media un calo del 20% di erba a disposizione del bestiame. Michele Codega, allevatore 67enne di Colorina (Sondrio), spiega: “Ho gli animali in due alpeggi, uno in Val Cervia (1.400 metri di quota) in cui ho 165 capi e l’altro a Caldenno (1.600 metri di quota) con 110 capi, e in entrambi la situazione è disastrosa. Ho dovuto portare su gli animali in ritardo di circa 15 giorni, perché l’erba manca e quella che c’è è bruciata per colpa della combinazione di freddo e siccità: in 40 anni e passa ho visto poche altre volte dei pascoli ridotti così”.

Una situazione di allerta che riguarda circa 600 alpeggi lombardi con oltre 800 malghe, spiega la Coldiretti Lombardia, la maggior parte delle quali concentrate in provincia di Sondrio (37%), Brescia (30%), Bergamo (24%), Como (8%), Lecco (8%), ma presenti anche nel Pavese. In tutta la Lombardia i prati a pascolo superano i 109mila ettari, di cui quasi la metà in provincia Sondrio, 27 mila ettari nel Bresciano, 21 mila ettari nella Bergamasca, quasi 10 mila in provincia di Como, oltre 2.600 nel Lecchese e 500 ettari in provincia di Pavia. Appezzamenti a pascolo sono presenti anche a Varese (257 ettari), Mantova (146 ettari), Cremona (103 ettari), Milano (42 ettari), Lodi (22 ettari) e Monza Brianza (12 ettari).

“Quest’anno la stagione è partita molto male: siamo arrivati in malga a metà giugno e la poca erba presente a causa del caldo e della siccità era già in fiore con una reale scarsità di cibo per gli animali. Se dovesse tornare il caldo afoso con 35 gradi, saremo costretti a rientrare prima in azienda con maggiori costi per l’affitto della malga e per il reperimento di fieno e materia prima, come mais e soia, per l’alimentazione degli animali” spiega Buccio Aldino allevatore di vacche di latte a Bagolino (Brescia) e produttore di formaggio Bagoss che ogni estate si reca alla malga Valbuna.

Da Branzi, nel Bergamasco, Francesca Monaci, presidente del Consorzio Formai de Mut dell’Alta Valle Brembana, spiega: “Nei pascoli in media abbiamo perso il 30-40% circa del foraggio e in alcune zone particolarmente esposte al sole, l’erba è così scarsa che le mucche producono fino al 50% in meno di latte. Neppure i temporali ci stanno dando beneficio perché le piogge troppo violente non riescono a penetrare il terreno e dissetare l’erba. Per ora non abbiamo problemi per dare da bere agli animali ma se questa situazione dovesse continuare, dovremo trovare un modo per portare l’acqua in malga”.