A Milano 2mila giovani in tenda per il Campus party Italia

Il sindaco Sala lancia la sfida: un'App dedicata alla città

LUG 21, 2017 -

Milano, 21 lug. (askanews) – Dormono addirittura in tenda gli oltre 2mila studenti arrivati a Milano da ogni parte d’Europa per partecipare al Campus party Italia, evento internazionale dedicato al talento e all’innovazione, per la prima volta nel capoluogo lombardo. Per 4 giorni, i ragazzi, tra 18 e 24 anni, sono impegnati in oltre 400 ore di lezioni, dibattiti ed esperimenti su nuove tecnologie, robotica, videogame, sviluppo di App e creatività.

Il campus party, che vanta già una sessantina di edizioni in tutto il mondo, è anche – e soprattutto – un’occasione per socializzare come ci hanno spiegato Alessandra e Chiara, arrivate da Prato.

“Io faccio Ingegneria e la robotica mi attira tantissimo – ha spiegato Alessandra – e sicuramente è un’esperienza che mi ricorderò bene”.

“Io mi iscriverò a Economia e sono contenta di esplorare questo nuovo mondo ora – ha aggiunto Chiara – abbiamo già incontrato tante persone qui. Staremo in tenda e quindi sarà molto divertente”.

“Chi non investe in queste cose qua è fuori, in tutti i settori, anche nell’arte – ha detto – abbiamo esperienze di ragazzi che qua dentro si stanno inventando mestieri che fino a ieri non esistevano. Noi ci viviamo in mezzo e per noi è naturale ma dovrebbe essere naturale per tutti”.

Carlo Cozza è il presidente di Campus party global ed è la persona che più di tutti ha voluto l’evento milanese. “Milano – ha spiegato – è la città ideale dove atterrare con Campus Party perché ha le strutture, la ricettività e la logistica per fare un evento come questo. Lo facciamo in tante città importanti nel mondo, era giusto arrivare anche a Milano”.

A dare il benvenuto a Milano ai campuseros c’erano anche lo scrittore Roberto Saviano e il sindaco di Milano, Beppe Sala che ha colto l’occasione per lanciare una sfida: sviluppare una App speciale, dedicata alla città. “Un’App – ha precisato il primo cittadino – che racchiuda tutto quello che c’è a Milano. I servizi del pubblico, dei privati, che permetta ai visitatori di accede al sapere di Milano. Quest’anno avremo 8 milioni di visitatori quindi lanciamo questa sfida, credo che sia molto importante”.