Processo in Vaticano, il cardinale Bertone possibile testimone

Lettera per il tribunale del Segretario di Stato emerito

LUG 18, 2017 -

Città del Vaticano, 18 lug. (askanews) – Il processo per peculato a carico di Giuseppe Profiti e Massimo Spina, ex manager ed ex tesoriere della fondazione Ospedale Bambino Gesù, e relativo ai fondi utilizzati per la ristrutturazione dell’appartamento del cardinale Tarcisio Bertone, è iniziato oggi nel tribunale vaticano con una udienza preliminare. Il Segretario di Stato emerito potrebbe essere ascoltato come testimone.

In apertura di dibattimento l’avvocato di Spina, Alfredo Ottaviani, ha spiegato che con la convocazione dei testimoni la difesa intende dimostrare che “il dottor Spina non aveva alcun potere di firma e non aveva neanche potere di cassa, poiché le mansioni non lo prevedevano. Egli aveva solo funzioni di indirizzo dei flussi finanziari. Chi ha detto il contrario dovrà spiegare da dove ha ricavato queste informazioni che sono false. Il tesoriere non è il cassiere. Si sta equivocando sull’incarico del dottor Spina”. Il quale, inoltre, “eseguiva ordini precisi, come ha riconosciuto anche il Promotore di giustizia, e non poteva esimersi dai compiti che erano parte del suo ufficio, come ha detto anche il dottor Profiti, che gli diceva “i tuoi compiti non sono questi”, “questo non fa parte delle tue funzioni”. Egli doveva eseguire degli ordini che gli venivano da livelli superiori al suo ed ha fatto quello che doveva fare”. Il giudice Paolo Papanti-Pellettier, che presiede il processo in sostituzione del presidente del tribunale, Giuseppe Dalla Torre, che si astiene dalla sua funzione in quanto membro del consiglio di amministrazione del Bambino Gesù, è intervenuto a questo punto per chiedere chiarimenti circa l’istanza depositata dalla difesa di Spina nella quale si accenna al fatto che “il Segretario di Stato emerito venga citato a testimone”.

In risposta, l’avvocato ha fatto menzione di una lettera del cardinale Bertone che “esclude le responsabilità” di Spina, a suo avviso, per cui “se il documento è ammesso a noi va benissimo”. In risposta alle domande dei cronisti a conclusione dell’udienza, l’avvocato Ottaviani ha confermato l’esistenza, sinora ignota al pubblico, di una lettera del cardinal Bertone – che non è indagato nel processo – agli atti del processo, riassumendone così il contenuto: “E’ tutto a posto, non ci sono problemi. Se nessuno la mette in dubbio – ha chiosato il legale di Spina – siamo tutti d’accordo, poi se qualcuno la mettesse in dubbio…”. Il tribunale vaticano ha messo a verbale, a conclusione dell’udienza, che l’audizione di testimoni “a vario livello istituzionale” può “essere presa in considerazione”