Unione olio palma sostenibile: inaccettabile posizione R. Marche

Che in piano diritto studio invita a privilegiare prodotti senza

LUG 17, 2017 -

Roma, 17 lug. (askanews) – “La decisione della Regione Marche di puntare su prodotti senza olio di palma ci lascia esterrefatti e ci appare del tutto immotivata. Non esistono presupposti normativi e scientifici per invitare le mense universitarie a preferire prodotti senza olio di palma criminalizzando, di fatto, un ingrediente. Siamo pronti ad intervenire sul piano legale per tutelare le nostre posizioni e quelle dei consumatori”. Così Giuseppe Allocca, presidente dell’Unione Italiana per l’olio di palma sostenibile, commenta la recente approvazione del “Piano Regionale per il diritto allo studio per il triennio 2017-2019” della Regione Marche all’interno del quale è stato introdotto l’invito a privilegiare prodotti “non contenti olio di palma”.

“Se l’intento della Regione Marche – prosegue Allocca – è quello di promuovere un’alimentazione sostenibile e di tutelare la salute dei consumatori, ricordo che per impiego di terra, acqua, fertilizzanti e pesticidi l’olio di palma è più sostenibile rispetto agli altri oli vegetali.). Dal punto di vista nutrizionale ad oggi, nessun Istituto o Ente o Organizzazione nazionale o internazionale ha mai ritenuto di vietare l’olio di palma dall’alimentazione né di limitarne l’uso in via precauzionale. Tra l’altro, diversi prodotti con olio di palma mostrano quantitativi di grassi saturi simili se non inferiori ai prodotti in cui l’olio di palma è stato sostituito con altri oli, come dimostrato anche da un recente rapporto pubblicato da Campagne Liberali”.

“Infine – conclude Allocca – per quanto riguarda il tema sostenibilità, non possiamo non tener conto del fatto che la firma da parte del Ministro Gian Luca Galletti della Dichiarazione di Amsterdam impegna anche il nostro Paese a promuovere iniziative volte ad assicurare una filiera dell’olio di palma 100% sostenibile entro il 2020. E’ un impegno importante che non può essere ignorato e, soprattutto, disatteso dalla pubblica amministrazione. Le imprese aderenti all’Unione Italiana per l’Olio di Palma Sostenibile (Ferrero, Nestlé, Unigrà e Unilever) sono da tempo in prima linea per assicurare il rispetto di criteri sempre più stringenti al fine promuovere una filiera sempre più sostenibile. Il boicottaggio dell’olio di palma, a tutti i livelli, compresa la ristorazione collettiva nel settore pubblico – conclude Allocca – non solo non è la soluzione ma è in evidente contraddizione con le politiche di sostenibilità condivise dal nostro Governo.”