Incendi, cardinale Napoli: chi uccide ambiente in peccato mortale

"Il 'destino' diventa alibi gratuito e ricorrente"

LUG 12, 2017 -

Napoli, 12 lug. (askanews) – E’ un lungo e accorato messaggio quello del Cardinale di Napoli Crescenzio Sepe colpito, come tutti, dalle immagini del Vesuvio in fiamme e dal propagarsi di notizie sempre più drammatiche sul perpetrarsi di incendi su tante aree boscose del Napoletano e di tutta la Campania. Un messaggio che invita, in chiave cristiana, a pentirsi di quanto si compie e anche a compiere una severa autocritica per l’egoismo che spesso l’uomo mostra nei confronti della natura. ” Dolore e rabbia. Indignazione e condanna. Fiamme e cenere sul Vesuvio e su vaste aree della provincia di Napoli. Il vulcano è avvolto in un’insopportabile e ampia nuvola di fumo nero. Stanno bruciando boschi e piantagioni. Abitazioni e famiglie sono minacciate. Paura e preoccupazione costringono ad allontanarsi dai luoghi colpiti. Territori devastati. Fortemente compromessa dagli incendi l’immagine del paesaggio, mentre il sistema economico locale subisce un danno irreparabile in tempi brevi. Chi c’è dietro tutto questo? – si chiede il cardinale – Non certamente il fantomatico destino, che finisce con il diventare un alibi gratuito e ricorrente. Non sono i soliti ignoti. L’autore di questa tragedia di così grande proporzione è l’uomo, l’uomo assassino, l’uomo violento, l’uomo egoista, l’uomo che non ha rispetto per niente e per nessuno, l’uomo che aggredisce la natura e viola le leggi”. (segue)