Bressci, 10 lug. (askanews) – “Massimo rispetto per il Ris, tra l’altro io sono un figlio d’arte e per le istituzioni. Ma questi esami sono sbagliati, sbagliare è umano. E se le istituzioni sbagliano va ammesso. Bisogna rifare questa indagine per essere più sereni”. Lo ha detto l’avvocato della difesa di Massimo Bossetti, condannato in primo grado all’ergastolo per l’uccisione di Yara Gambirasio, durante la terza udienza del processo d’appello in corso a Brescia.
Il collegio di difesa di Bossetti ha invitato a “cercare la verità senza paura” e ha contestato, entrando nei dettagi tecnici, diversi aspetti della conduzione degli esami, le cosiddette le modalità di “amplificazione” delle tracce genetiche trovate sul corpo e sugli indumenti della vittima. Tra le principali criticità indicate, l’utilizzo di reagenti non in corso di validità; i controlli negativi falliti; le ripetizioni non effettuate o fallite; la mancata tracciabilità di un campione scelto tra i più “importanti”. “Non c’è una sola ripetizione che ha le caratteristiche approvate dalla comunità scientifica – ha rimarcato l’avvocato – Basterebbe questo per non condannare Bossetti”. E ha aggiunto: “E’ possibile che un uomo possa essere condannato senza che la difesa possa controllare come sono state fatte queste indagini”?