Lungolago di Como torna visibile, rimosse quasi tutte le paratie

Per finire opere antiesondazione servono nuovo progetto e appalto

LUG 4, 2017 -

Milano, 4 lug. (askanews) – Dopo nove anni di oscuramento a causa delle paratie il lago di Como è di nuovo quasi del tutto visibile dalla passeggiata. Da venerdì 29 giugno le recinzioni sono state infatti eliminate e, in attesa della ripresa dei lavori per le opere anti-esondazione, il cui cantiere non partirà prima del prossimo anno e durerà al massimo per due anni, è stata anche sistemata la pavimentazione. La passeggiata ora è fruibile quasi completamente (due porzioni resteranno inaccessibili a causa della struttura del cantiere). Per completare l’opera serviranno un nuovo progetto e un nuovo appalto. Il cantiere dovrebbe ripartire nel 2018, ma il presidente della Regione Lombardia ha garantito che il lago non sarà più oscurato.

Per l’eliminazione delle grate è stato detereminante l’intervento dei cittadini che, grazie alla campagna lanciata dal quotidiano La Provincia, ha chiesto a gran voce lo sbocco della situazione. La prima mobilitazione è del maggio 2016 con oltre 60mila cartoline realizzate dall’artista comasco Pierpaolo Perretta (Mr Savethewall) raffiguranti il lago ingabbiato o le panchine con vista palizzate in legno firmate da comaschi e turisti e consegnate alla Presidenza del Consiglio.

Nel marzo scorso c’è stata poi l’affissione di 60mila lucchetti colorati sulle recinzioni, per chiedere di restituire il lago alla città. Entrambe le mobilitazioni hanno avuto il sostengo in massa di comaschi, turisti e personaggi famosi (tra gli altri: Javier Zanetti, Gianluca Zambrotta, Andrea Vitali, Davide Van De Sfroos, Carlo Recalcati, Loris Capirossi, Daniel Libeskind, Stefano Boeri, Oscar Farinetti, Federico Moccia) esasperati dalla vicenda e desiderosi di far tornare il lago all’antico splendore.

La vicenda delle paratie inizia nel 1995 quando la giunta comunale approva il primo progetto. Per ridurre i costi, al posto delle paratie mobili compaiono barriere fisse. I lavori partono l’8 gennaio del 2008. Durata prevista: 1.085 giorni. Costo ipotizzato: 12 milioni di euro. Nel 2010, dopo numerose proteste, inizia la demolizione del muro sul lungolago. I lavori continuano fino al 2012 quando vengono fermati per rivedere il progetto. Nel gennaio del 2016 la variante viene però bocciata dall’Anticorruzione anche perché la spesa è lievitata a 33 milioni di euro. Vengono poi arrestati i due ex sindaci Stefano Bruni e Mario Lucini. Da dicembre 2016 la situazione è gestita direttamente dalla Regione Lombardia.