Editoria, tentata truffa e falso: chiesti 4 anni per Angelucci

Requisitoria del rappresentante dell'accusa

LUG 4, 2017 -

Roma, 4 lug. (askanews) – Condannare l’imprenditore e parlamentare Pdl, Antonio Angelucci, a 4 anni di reclusione per i reati di tentata truffa e falso. Questa la richiesta del pubblico ministero davanti al giudice del tribunale di Roma, nell’ambito del processo sui contributi pubblici percepiti tra il 2006 e il 2007 per i quotidiani Libero e il Riformista.

Il rappresentante della pubblica accusa ha sollecitato l’affermazione della penale responsabilità anche per i rappresentanti legali della “Editoriale Libero” e “Edizione Riformista”, Arnaldo Rossi e Roberto Crespi. Per i due manager è stata sollecitata una pena a 3 anni e sei mesi.

Il pm, al termine del suo intervento, ha dichiarato prescritta l’accusa di truffa consumata. Per questa vicenda, nel giugno del 2013, la Guardia di Finanza eseguì un sequestro preventivo di 20 milioni. Secondo l’originale impianto accusatorio le due società hanno dichiarato di appartenere ad editori diversi per aggirare il divieto di richiedere contributi pubblici per più di una testata da parte dello stesso soggetto.