Yara, Pg: corpo rimasto nel campo di Chignolo per 3 mesi

"Foto satellitare non prova nulla"

GIU 30, 2017 -

Brescia, 30 giu. (askanews) – Il cadavere di Yara Gambirasio è rimasto abbandonato nel campo di Chignolo d’Isola per tre mesi. Così il sostituto procuratore generale di Brescia, Marco Martani, ha contestato la nuova prova supportata dalla difesa nel processo d’appello che vede Massimo Bossetti unico imputato per l’omicidio della tredicenne di Brembate Sopra. Cioè una foto satellitare del 24 gennaio 2011, da cui non emergerebbe la presenza del cadavere di Yara. “Sul corpo della ragazzina – ha messo in chiaro il magistrato – sono stati trovati elementi che attestano che il cadavere venne lasciato nello stesso luogo in cui la ragazza venne uccisa. E Yara fu uccisa il giorno stesso della sua sparizione”. Ciò significa che “il corpo di Yara rimase nel campo per tre mesi”, come dimostrato dagli accertamenti tecnico-scientifici e geologici condotti in fase di indagini: “Il terreno sotto il cadavere – ha spiegato il magistrato – era come imbevuto per diversi centimetri del liquido putrefattivo e il cadavere stesso era come attaccato al terreno. Inoltre una delle mani di Yara stringeva nel pugno un ciuffetto d’erba di quello stesso campo. Intorno al cadavere erano spuntati i germogli di una pianta che fiorisce a primavera, mentre sotto il corpo non c’era nulla di tutto ciò. Il cadavere presentava anche delle sterpaglie attorcigliate intorno alle caviglie”.

Dunque, per il magistrato “non ci sono elementi per dire che Yara sia stata uccisa e trattenuta in un luogo diverso da quello dove è stato ritrovato il suo cadavere, non c’è stata nessuna richiesta di riscatto o altri elementi che possano fare pensare a un sequestro di persona”. Insomma, la foto satellitare del campo di Chignolo portata come elemento nuovo dalla difesa “non prova assolutamente nulla” perché “la risoluzione di un’immagine satellitare non è tale da permettere di notare la presenza di un cadavere. Sarebbe come trovare un ago in un pagliaio”.