Giudici di pace ancora in sciopero dal 3 luglio per tre settimane

Contestato il ministro della Giustizia, Andrea Orlando

GIU 26, 2017 -

Roma, 26 giu. (askanews) – A luglio partirà l’ennesimo sciopero dei giudici di pace, che incroceranno le braccia a luglio per 3 settimane per contestare la riforma Orlando della magistratura onoraria. Una protesta iniziata nel novembre scorso e che ha visto fermarsi i giudici di pace già per dieci settimane. “La nostra protesta è appena iniziata e continuerà ininterrotta sin quando il Governo non si conformerà alle vincolanti direttive dell’Europa”, dichiara Alberto Rossi, segretario generale dell’Unione nazionale giudici di pace.

“Un Paese civile non può accettare che il peso dell’80% della giurisdizione civile e penale ricada su magistrati precari senza diritti, con un trattamento economico e previdenziale che sarebbe indecoroso persino per un bracciante agricolo in nero”. “Come se non bastasse”, aggiunge Rossi, “il Ministro Orlando aggredisce le stesse fondamenta costituzionali della giurisdizione, cancellando l’indipendenza del giudice e l’autonomia degli uffici, trasformando i giudici di pace ed i magistrati onorari in figure ancillari della magistratura di carriera, meglio se politicizzata, che ne dirigerà ogni decisione. E’ in corso una vera e propria opera di demolizione della Giustizia in Italia e l’allungamento spropositato dei termini di prescrizione dei reati ne è solo il sequenziale corollario: quando si affida una buona parte della giurisdizione penale amagistrati onorari senza diritti che dovrebbero lavorare part-time, pur essendo numericamente inferiori, oggi come domani, al numero dei magistrati professionali, l’allungamento della durata dei processi sarà inevitabile e il rischio di prescrizione dei reati sempre più alto”.

“Se poi”, conclude Rossi “il Ministro Orlando pensa di risolvere il problema dell’irragionevole durata dei processi, da un lato accentuando ulteriormente gli ostacoli, specie economici, che già oggi precludono alla maggior parte di cittadini ed imprese l’accesso alla Giustizia civile, dall’altro depenalizzando altri reati, sappia il Ministro Orlando che il Parlamento Europeo ha da pochi giorni approvato una risoluzione che impone agli Stati europei di seguire esattamente il percorso opposto, assumendo provvedimenti che agevolino e garantiscano l’accesso alla Giustizia di tutti i cittadini. Per non parlare degli effetti devastanti della recente depenalizzazione di reati molto gravi che ogni giorno tastiamo con mano, con notizie di cronaca giudiziaria che lasciano sconvolti, non ultimo il caso del cittadino extracomunitario prosciolto dalla Cassazione perché questo Governo ha deciso che non sia più reato compiere reiteratamente atti osceni davanti a minori”.