Roma, Marra ad amica: la Raggi? Fa la vittima, si lamenta

Una intercettazione agli atti del processo

GIU 22, 2017 -

Roma, 22 giu. (askanews) – “E basta a fare la vittima. Sta facendo la vittima; diglielo ‘basta a fare la vittima”. Si lamenta sempre. Se ci so’ problemi, rimetto il mandato. Ma più di questo che ha da fa’ ‘na persona?. E ci mando i messaggi e lei non mi risponde, e io che cosa possa fa’? Eh niente, chiedi, vai, portace i fiori…”. Lo spiega l’ex capo del personale del Campidoglio, Raffaele Marra, rispetto alla sindaca Virginia Raggi, in una conversazione telefonica con una sua conoscente.

La intercettazione è stata depositata agli atti del processo in cui lo stesso è imputato, davanti ai giudici della II sezione penale del tribunale capitolino. Nel dialogo, che risale allo scorso mese di novembre, Marra spiega alla sua interlocutrice che il sindaco “è in soggezione quindi quando parla con me è perché o…lei mi dice ‘na cosa, se non è vero io ce lo dico! Come ho sempre fatto pure co’ Gianni (Alemanno, ndr), come aggia fatto sempre co’ la Polverini. Io se la cosa non è come dicono loro, io glielo dico ma a fin di bene…”.

Più avanti si legge: “Lei ora è arrabbiata, soltanto perché sta tastando la cosa che lei ha promosso mio fratello, o non se n’e’ accorta o ho comandato io. Cioè io l’ho trdita. Dovevo evitare che lei potesse passa’ i guai e non gliel’ho detto. Ma io non sono il tipo che ne approfitta alle spalle degli altri, caratterialmente non m’appartiene proprio ‘na cosa del genere”.

E poi: “Non vuole parlare con me perché dice che non ha tempo. Ma non è una giustificazione. Ma perché non vuole parlà con me? Perche ha puara… perche quando lei parla con me, è in soggezione… Lei mi dice ‘na cosa, se non è vero io ce lo dico. Come ho sempre fatto pure co’ Gianni, come aggio fatto sempre co’ la Polverini. Io se la cosa non è come dicono loro, io glielo dico ma a fin di bene”.

Insomma: “Non per fare il presuntuoso. Ce me ne importa a me? Gielo dico perché effettivamente è quello che penso. Poi, voglio dì, tu puoi farci la tara… ti dico ‘guarda a me ‘sta cosa che mi dici non mi interessa, non mi piace, non la voglio fare punto e basta. E lei secondo me in questo momento non è in grado di sostenere la conversazione con me. E allora evita, scappa. Mi deve dire che io so’ scorretto. Ha paura di dirmi che io so’ scorretto. Perché io la mando a fanculo. Se lei mi dovesse dì ‘tu non me l’hai detto’, io direi ‘guarda, sei na’ bugiarda’”.