Roma, 13 giu. (askanews) – Al 31 dicembre 2016 i residenti in Italia calcolati dall’Istat ammontavano a 60.589.445 persone, oltre 5 milioni dei quali di cittadinanza straniera, pari all’8,3% dei residenti a livello nazionale (10,6% al Centro-nord, 4,0% nel Mezzogiorno). Sono i dati dell’ultimo bilancio demografico nazionale stilato dall’Istituto di statistica, che indicano come sia proseguita lo scorso anno la diminuzione dei residenti già riscontrata nel 2015. Il saldo complessivo è negativo per 76.106 unità , determinato dalla flessione della popolazione di cittadinanza italiana (96.981 residenti in meno) mentre la popolazione straniera è aumentata di 20.875 unità , portando i cittadini stranieri residenti nel nostro Paese a 5.047.028, pari all’8,3% dei residenti. E all’interno della popolazione straniera la componente femminile diminuisce per la prima volta dagli anni Novanta quando l’Italia è diventata Paese di immigrazione: la crescita, infatti, riguarda esclusivamente la componente maschile (+22.642 unità , pari a +1,0%) mentre quella femminile per la prima volta diminuisce leggermente (-1.767, pari a -0,1%). Anche la flessione complessiva della popolazione residente è più marcata per le donne (-65.526) rispetto agli uomini (-10.580). Il movimento naturale della popolazione ha inoltre registrato un saldo (nati meno morti) negativo per quasi 142mila unità . Il saldo naturale è positivo per i cittadini stranieri (quasi 63mila unità ), mentre per i residenti italiani il deficit è molto ampio e pari a 204.675 unità . Continua poi il calo delle nascite in atto dal 2008. Per il secondo anno consecutivo i nati sono meno di mezzo milione (473.438, -12mila sul 2015), di cui più di 69 mila stranieri (14,7% del totale), anch’essi in diminuzione. I decessi sono stati oltre 615mila, circa 32mila in meno rispetto al 2015, anno record della mortalità , ma in linea con il trend di crescita degli anni precedenti, dovuto all’invecchiamento della popolazione. Il movimento migratorio con l’estero fa registrare un saldo positivo di circa 144 mila unità , in lieve aumento rispetto all’anno precedente. Continuano intanto a crescere le acquisizioni di cittadinanza: nel 2016 i nuovi italiani risultavano più di 200mila. In Italia vi sono circa 200 nazionalità : nella metà dei casi si tratta di cittadini europei (oltre 2,6 milioni). La cittadinanza maggiormente rappresentata è quella rumena (23,2%) seguita da quella albanese (8,9%). Si conferma la maggiore attrattività delle regioni del Nord e del Centro verso le quali si indirizzano i flussi migratori provenienti sia dall’estero sia dall’interno.