Emilio Fede condannato a 3 anni e 6 mesi (per la “cresta” nel prestito di Berlusconi a Lele Mora)

Pena più alta della richiesta del pm

Milano, 12 giu. (askanews) – Condannato e 3 anni e 6 mesi di carcere, una pena più alta di quella chiesta per lui dal pm. Si è chiuso così il processo a carico di Emilio Fede, finito sul banco degli imputati per la presunta “cresta” nel prestito da 2,85 milioni di euro concesso nel 2010 dall’allora presidente del consiglio Silvio Berlusconi all’ex talent scout Lele Mora.

Secondo l’accusa formulata dal pm Eugenio Fusco, che ha chiesto per lui una condanna a 3 anni per concorso in bancarotta fraudolenta, parte di quella somma di denaro (teoricamente destinata al risanamento economico-finanziario della società di Mora, la Lm Management, dichiarata fallita nel 2011) sarebbe stata distratta da Fede che avrebbe trattenuto per sè circa 1,1 milioni. Soldi che ora Fede, hanno tra l’altro stabilito i giudici della Terza Sezione Penale del Tribunale di Milano, dovrà versare a titolo di risarcimento al curatore fallimentare che si occupa del crac dell’ex società di Mora. L’ex giornalista è stato anche condannato al pagamento di tutte le spese processuali.

I giudici della Terza Sezione Penale di Milano hanno insomma accolto la ricostruzione dell’accusa. Duro il commento del difensore di Fede, l’avvocato Alessandra Guarini, che ha preannunciato ricorso in appello contro una “sentenza assolutamente ingiusta. Fede – ha puntualizzato il legale – è completamente estraneo alle accuse e lo dimostreremo. Le testimonianze hanno provato l’innocenza di Fede ed è dunque sorprendente questa condanna che ancora una volta arriva da Tribunale di Milano”.

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