Fondo comuni montani, Castelli: serve politica fiscale sistemica

"Bene il decreto"

GIU 7, 2017 -

Roma, 7 giu. (askanews) – “E’ positiva l’attivazione di un fondo per le attività economiche delle aree marginali e che, soprattutto, si sia fatto qualcosa di concreto per sostenere i piccoli esercizi commerciali nei luoghi dove sono anche un importante presidio sociale. Ma il decreto è solo un primo passo, ora serve una politica sistematica partendo dal riconoscimento di fiscalità differenziate per le aree marginali”. Lo afferma Massimo Castelli, coordinatore Anci dei Piccoli Comuni e sindaco di Cerignale, commentando la pubblicazione del decreto per il fondo integrativo dei Comuni montani che stanzia risorse per le piccole attività commerciali delle aree di montagna e marginali. “Grazie al lavoro svolto dal ministro Costa insieme all’Anci, il fondo interviene per la prima volta contrastando la desertificazione commerciale. Un tema – sottolinea il coordinatore dei piccoli Comuni – che riguarda in particolare i Comuni con una dimensione demografica molto ridotta, visto che abbiamo a livello nazionale 206 Comuni senza un negozio di alimentari, 953 con massimo 2 negozi e 1199 con 3 negozi, per un totale di 2359 Comuni con meno di 3 negozi di prima necessità”. Questo importante segnale conferma peraltro “l’idea sostenuta dall’Anci con una ‘Agenda Controesodo’ di cui si parlerà alla prossima Conferenza nazionale Anci dei piccoli Comuni che si terrà il 30 giugno prossimo a San Benedetto del Tronto. “Vogliamo affermare che è possibile frenare lo spopolamento delle aree marginali anche con misure a vantaggio delle attività”. Ma secondo Castelli questo non basta: “Per aiutare il commercio nelle aree marginali, bisogna agire sulla fiscalità generale, riconoscendo le difficoltà incontrate dagli operatori: avrebbe poco senso aiutare un negozio ad insediarsi quando poi il carico fiscale rischia di comportarne la chiusura”.