Taxi e Uber, Aduc: con sentenza tribunale nuova incertezza

'Chi vince? Un solo sconfitto: lo stato di diritto'

MAG 27, 2017 -

Roma, 27 mag. (askanews) – “Il tribunale di Roma ha emesso una sentenza diametralmente opposta a quella che in precedenza, stessa sezione in composizione diversa, aveva bloccato i taxi di Uber. La prima decisione parlava di concorrenza sleale che aggirava i vincoli, la seconda prende atto della sospensione di questi vincoli da parte del decreto milleproroghe. Entrambe le sentenze auspicano un cambiamento dell’attuale normativa (21/1992). Contenti e scontenti si sono scambiati opinioni e veleni e uno solo giace sconfitto nell’angolo in attesa che i suoi medici e allevatori decidano di continuare ad alimentarlo: lo Stato di Diritto”. Così afferma in una nota il responsabile dell’Aduc, Vincenzo Donvito.

“A noi, ovviamente, piace poter chiamare un taxi in qualunque momento e dovunque a prezzi contenuti. Cosi’ come ci piace il fatto che anche questo mercato sia liberalizzato e che, concedendo l’accesso a nuovi imprenditori e lavoratori, porti beneficio anche ai consumatori e all’economia in generale. Ma ci piacerebbe che questo avvenisse in un ambito di regole, semplici e di facile accesso, dove non valgano le rendite di posizione. Per questo abbiamo ritenuto valida la posizione dell’Antitrust che ha sollecitato il legislatore ad esser tale, considerando forme di indennizzo per le “vittime” dell’attuale sistema corporativo, i taxisti che hanno pagato anche centinaia di migliaia di euro (spesso “a nero”) una licenza”. (Segue)