Puglia, Emiliano ricorda su Facebook la strage di Capaci

Lungo messaggio in memoria di Falcone, della moglie e degli agenti

MAG 23, 2017 -

Roma, 23 mag. (askanews) – Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha ricordato con un lungo messaggio sulla sua pagina Facebook le vittime della strage di Capaci, Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo, e gli agenti della scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani, i primi due pugliesi. Il presidente Emiliano ha dedicato un pensiero speciale in questa giornata a Stefano Fumarulo, compagno di strada in tutti questi anni nell’impegno per la lotta non repressiva alla criminalità. Questo il testo del suo messaggio: “Questa sarebbe stata una di quelle “nostre” giornate in cui Stefano ed io avremmo vissuto insieme le iniziative per ricordare il 23 di maggio, la strage di Capaci. Per il 25ennale mi avrebbe suggerito cose che non abbiamo fatto in tempo a condividere. Per noi due questa giornata era sì dedicata alle vittime ed ai loro familiari, a Radiokreattiva, a Libera, ai familiari di tutte le vittime di mafia, ma era soprattutto una “nostra” giornata che vivevamo come un evento familiare e abituale. Adesso chiamerò Tilde Montinaro, suo marito, i suoi figli e parleremo dei nostri cari che tanto ci mancano e parleremo anche di Stefano. In questo giorno Lui si occupava del loro dolore e lo faceva senza retorica, senza apparire, senza alcuna speculazione mediatica. Lo facevamo insieme assolvendo da compagni di lotta ad un compito che apparteneva peró alla nostra essenza umana. Ci condividevamo l’un l’altro nel cammino per una vita migliore per gli ultimi, contro tutte le mafie, le prepotenze, le ingiustizie, le menzogne. Ricordavamo il 23 di maggio non perché tutti facevano così, ma per un bisogno interiore. Che adesso ci farà ricordare per sempre anche Stefano in questa data assieme a coloro per la cui memoria tanto si era speso. Non credo che nessuno si dispiacerà per questo. Anche lavorare infaticabilmente per la memoria della morte violenta dei Giusti costituisce qull’eroismo quotidiano che accomuna le generazioni e che alla fine batterà Cosa Nostra e le altre mafie. Da oggi camminano sulle nostre gambe non solo le idee delle vittime di Capaci, ma anche quelle di Stefano che per tanti anni ha fatto camminare sulle sue quelle di Giovanni, Francesca, Antonio, Vito e Rocco”.