Biofertilizzanti innovativi per un’agricoltura più sostenibile

Ricerca Unimore prima a Concorso idee innovazione agricoltura Sud

MAG 23, 2017 -

Roma, 23 mag. (askanews) – Lo studio sull’utilizzo di biofertilizzanti organici derivati da digestato compostato prodotto dagli impianti a biogas è valso a Domenico Ronga, ricercatore dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia il primo posto al “Concorso di idee per l’innovazione nell’agricoltura del Sud”.

L’idea innovativa sviluppata da Ronga – ricercatore del Centro Interdipartimentale Miglioramento e Valorizzazione Risorse Biologiche Agro-alimentari di Unimore – comporta un minor impiego di fertilizzanti chimici e prodotti fitosanitari grazie all’utilizzo di biofertilizzanti organici derivanti da digestato compostato, arricchiti con micorrize e batteri promotori della crescita delle piante.

Nella nutrizione delle colture ortive, allo stato attuale, vengono impiegati principalmente fertilizzanti di sintesi che hanno impoverito la sostanza organica dei terreni. Lo studio di Domenico Ronga, per risolvere questo problema, propone l’impiego di biofertilizzanti organici derivanti da digestato, il residuo del processo di digestione anaerobica di effluenti zootecnici, biomasse vegetali e sottoprodotti di origine animale, prodotti da impianti a biogas.

Il digestato – spiega l’ateneo in una nota – può essere impiegato per la produzione di fertilizzanti organici che riescono ad apportare elementi nutritivi a lento rilascio e sostanza organica che influenza diversi aspetti fisico-chimici del suolo come: la diminuzione dell’erosione, l’aumento della disponibilità di acqua e la sua infiltrazione, il miglioramento della struttura e dell’areazione del suolo e la stimolazione dell’attività biologica della rizosfera.

“L’impiego di biofertilizzanti organici, derivanti dal digestato compostato, nella produzione delle colture orticole sia di pieno campo che in serra arricchiti con micorrize e batteri promotori della crescita, potrebbe permettere la limitazione dell’impiego di input esterni (fertilizzanti chimici e prodotti fitosanitari); la solubilizzare del fosforo non disponibile del suolo, il riciclo dei sottoprodotti derivanti dalla produzione del biogas (digestato); la tutela del suolo e l’accumulo di carbonio con funzione mitigante dei futuri scenari di cambiamento climatico”,spiega Domenico Ronga di Unimore. “Prove sperimentali, condotte con biofertilizzanti a base di digestato su mais e su vite, hanno evidenziato che l’uso di questi prodotti sostenibili permette di ottenere delle produzioni quali-quantitative equiparabili a quelle ottenute con i fertilizzanti convenzionali”.

I biofertilizzanti, oltre ad essere sostenibili ed economici, possono essere applicati al terreno come i normali fertilizzati commerciali. Allo stato attuale, ci sono diversi impianti di biogas in Italia che hanno enormi quantità di digestato da valorizzare. Anche se la maggior parte si trovano nel Nord Italia, diversi sono stati gli incentivi statali ed europei per lo sviluppo di questo settore e con la creazione di nuovi impianti nel sud Italia è possibile trovare facilmente la materia prima per la produzione di compost.