Alle scuole ebraiche di Roma la campagna contro le insidie web

Tappa di "una vita da social" della Polizia postale

MAG 18, 2017 -

Roma, 18 mag. (askanews) – La campagna educativa itinerante della Polizia di Stato sui temi dei social network, del cyberbullismo, dell’adescamento online e sull’importanza della sicurezza della privacy, fa tappa oggi al complesso delle scuole della comunità ebraica di Roma. Gli operatori della polizia postale presenti sul truck di “una vita da social”, dietro alla sinagoga maggiore, hanno svolto alcune attività per sensibilizzare sul tema della sicurezza online gli alunni, gli insegnanti e i genitori sul tema del cyberbullismo.

“L’inizitiva di questa mattina con la Polizia di Stato è l’ennesima iniziativa sula prevenzione che la scuola ebraica propone ai propri studenti”, spiega Ruth Dureghello, presidente della comunità ebraica romana. “Troppo spesso il rapporto tra comunità ebraica e sicurezza è un rapporto legato ad una negatività, al terroismmo, al pericolo, noi invece vogliamo costruire un rapporto confidente dei nostri ragazzi con la Polizia, così come i Carabinieri e in questo caso con la Polizia postale. Loro si muovono nel web, hanno bisogno di strumenti e elementi per poter riconoscere anche quando sbalgiano, ed è importante che lo facciano accompagnati da chi è a loro servizio tutto il giorno per garantirne la sicurezza. I poliziotti sono amici, lo sono i carabinieri lo è la Guardia di Finanza e in questa occasione li possono accompagnare come amici nella loro formazione e nella loro educazione da cittadini del nostro paese”.

Il senso di questa iniziativa che la Polizia postale e delle comunicazioni sta portando in tutta Italia “è quello di far capire ai ragazzi quali sono le insidie della rete, quali sono le minacce della rete, perché ormai i ragazzi hanno sempre di pià come luogo di agggazione i social, sempre di più hanno una vita online e una vita offline”, spiega Nicola Zupo, primo dirigente polizia di Stato, dirigente compartimento polizia postale e delle Telecomunicazioni del Lazio. “La Polizia postale si preoccuap di far capire ai ragazzi che devono vedere nella divisa del poliziotto un amico sempre anche quando sbagliano, devono rivolgersi alla Polizia postale quando hanno problemi e dubbi perché il mondo reale presenta già numerose insidie, la rete ancora di più”.