Studente precipitato, gip: tragedia per serie di sfortune

Per il giudice, la ricostruzione dei pm è l'unica plausibile

MAG 17, 2017 -

Milano, 17 mag. (askanews) – Fu una serie di tragiche sfortune a provocare la morte di Domenico Maurantonio, lo studente padovano precipitato il 10 maggio 2015 dal quinto piano di un’hotel di Milano dove si trovava in gita scolastica per una visita ai padiglioni dell’Expo. Secondo quanto si è potuto apprendere in ambienti giudiziari milanesi, è questo, in estrema sintesi, l’elemento maggiormente evidenziato dal gip di Milano, Paolo Guidi, nel decreto che dispone l’archiviazione dell’indagine per omicidio colposo a carico di ignoti.

Nel provvedimento, il giudice milanese fa riferimento soprattutto alle cattive condizioni di salute del ragazzo che, prima della tragedia, aveva bevuto parecchio ed era stato colpito da una crisi intestinale. Ed elenca la sequenza di sventure che portarono alla tragedia. Quando Domenico si svegliò alle prime ore dell’alba – scrive in sostanza il gip accogliendo la ricostruzione che i pm Alberto Nobili e Giancarla Serafini, dopo circa due anni di indagini, hanno messo nero su bianco nelle circa 200 pagine di richiesta di archiviazione – non era lucido e accusava forti dolori di stomaco. Perciò si alzò dal letto, ma senza mettersi gli occhiali. Poi, forse per errore, anziché entrare in bagno, uscì dalla stanza ritrovandosi in corridoio in uno stato di forte disagio (le sue feci sono state ritrovate lungo tutto il corridoio oltre che sulla maniglia della finestra da cui è precipitato). Così aprì una finestra per prendere una boccata d’aria, ma si sporse eccessivamente e, perduto l’equilibrio forse per un giramento di testa, precipitò.

Nel decreto di archiviazione, il gip Guidi chiarisce che la dinamica dell’incidente, così come l’hanno ricostruita i pm in due anni di indagini, è l’unica plausibile, anche se inaccettabile per i genitori della vittima.