I pastai: bene trasparenza ma etichetta su pasta disorienta

Aidepi dopo invio a Bruxelles del decreto su obbligo origine grano

MAG 9, 2017 -

Roma, 9 mag. (askanews) – I pastai italiani sono favorevoli all’indicazione di origine del grano in etichetta e alla trasparenza verso il consumatore. Ma la formula scelta, invece di aiutare il consumatore a fare scelte consapevoli, lo disorienta e confonde. E’ la posizione dei pastai italiani di Aidepi (associazione delle industrie del dolce e della pasta italiane) dopo il secondo annuncio (il primo fu a dicembre) dell’avvenuto invio a Bruxelles del decreto sull’obbligo di indicare l’origine del grano sull’etichetta della pasta.

Negli ultimi 5 mesi, aggiunge Aidepi, l’industria della pasta non è stata informata di eventuali evoluzioni del Decreto. Per questo, “se non ci sono state modifiche di cui i produttori di pasta non sono al corrente”, Aidepi ribadisce le sue perplessità nei confronti di questo provvedimento.

“Si vuole far credere che la pasta italiana è solo quella fatta con il grano italiano o che la pasta è di buona qualità solo se viene prodotta utilizzando materia prima nazionale. Non è vero. L’origine da sola non è infatti sinonimo di qualità – precisano i pastai – Inoltre non incentiva gli agricoltori italiani a investire per produrre grano di qualità con gli standard richiesti dai pastai”.

“Sono per questo inaccettabili i commenti di chi vuole strumentalizzare questo Decreto affermando che permetterebbe di ‘smascherare un inganno’. Così – concludono – si scredita l’operato di tutte le aziende italiane che da sempre producono pasta di qualità nel rispetto della legge e senza ingannare il consumatore, hanno promosso campagne per incentivare la produzione in Italia di grano duro di qualità, adoperandosi con responsabilità perché il lavoro degli agricoltori sia remunerato adeguatamente”.