Papa: anche io figlio di migranti, potrei essere tra “scartati”

Quando incontro carcerati, disoccupati mi domando: perché non io

APR 26, 2017 -

Città del Vaticano, 26 apr. (askanews) – “Incontrando o ascoltando ammalati che soffrono, migranti che affrontano tremende difficoltà in cerca di un futuro migliore, carcerati che portano l’inferno nel proprio cuore, persone, specialmente giovani, che non hanno lavoro, mi accompagna spesso una domanda: ‘Perché loro e non io?'”. Lo ha detto il Papa in un video-messaggio inviato al TED 2017 a Vancouver (Canada).

“Anch’io sono nato in una famiglia di migranti: mio papà, i miei nonni, come tanti altri italiani, sono partiti per l’Argentina e hanno conosciuto la sorte di chi resta senza nulla. Anch’io avrei potuto essere tra gli ‘scartati’ di oggi. Perciò nel mio cuore rimane sempre quella domanda: ‘Perché loro e non io?'”.

Ted è una organizzazione non profit impegnata nella diffusione di idee tramite discorsi (talk) di 18 minuti o meno. E’ nata nel 1984 come conferenza di Technology, Entertainment and Design – da cui l’acronimo – e oggi copre i temi più disparati, dalla scienza al business alle questioi globali – in oltre 100 lingue.

Mi piacerebbe, ha detto il Papa, “che questo incontro ci aiuti a ricordare che abbiamo tutti bisogno gli uni degli altri, che nessuno di noi è un’isola, un io autonomo e indipendente dagli altri, che possiamo costruire il futuro solo insieme, senza escludere nessuno. Spesso non ci pensiamo, ma in realtà tutto è collegato e abbiamo bisogno di risanare i nostri collegamenti: anche quel giudizio duro che porto nel cuore contro mio fratello o mia sorella, quella ferita non curata, quel male non perdonato, quel rancore che mi farà solo male, è un pezzetto di guerra che porto dentro, è un focolaio nel cuore, da spegnere perché non divampi in un incendio e non lasci cenere”.

Francesco ha ricordato la storia evangelica del Buon Samaritano, che, ha detto, “è la storia dell’umanità di oggi. Sul cammino dei popoli ci sono ferite provocate dal fatto che al centro c’è il denaro, ci sono le cose, non le persone.

E c’è l’abitudine spesso di chi si ritiene ‘per bene’, di non curarsi degli altri, lasciando tanti esseri umani, interi popoli, indietro, a terra per la strada. C’è però anche chi dà vita a un 3 mondo nuovo, prendendosi cura degli altri, anche a proprie spese. Infatti – diceva Madre Teresa di Calcutta – non si può amare se non a proprie spese”.

Ska MAZ