Da Ripe San Ginesio parte la rigenerazione sostenibile dei borghi

Con QUI: Borgofuturo iniziativa del comune del maceratese

APR 26, 2017 -

Roma, 26 apr. (askanews) – Riqualificare il borgo e favorire la rinascita delle attività economiche, valorizzare le risorse umane e rafforzare le componenti innovative e sostenibili: sono questi gli obiettivi del progetto di rigenerazione urbana “QUI: Borgofuturo” realizzato dall’amministrazione di Ripe San Ginesio, piccolo comune di soli 800 abitanti in provincia di Macerata.

In collaborazione con la CNA di Macerata, sono stati presentati i bandi per l’affidamento degli spazi di proprietà comunale siti nel centro storico, ristrutturati e resi efficienti dal punto di vista energetico.

Tra poche settimane saranno infatti ultimati i lavori e i locali ristrutturati saranno a disposizione di giovani imprenditori, artisti e co-worker. Entro il mese di maggio verranno lanciati i bandi per l’assegnazione di uno spazio di coworking con sei postazioni, tre spazi laboratorio e uno spazio ristorante con cucina. Previsto anche il recupero di spazi privati, in accordo con i proprietari stessi degli stabili, compresi quelli danneggiati dai terremoti che nell’ultimo anno hanno colpito il centro Italia. L’intento di QUI: Borgofuturo è mettere in contatto chi lavora in proprio, accogliere realtà virtuose e portare nuova linfa al borgo: il bando premierà attività ed imprese innovative, creative e sostenibili, in linea con la filosofia del paese.

“L’obiettivo del progetto QUI: Borgofuturo è far sì che le attività che saranno ospitate negli spazi riqualificati diventino sostenitori e promotori del borgo, facciano nascere una comunità che lo animi e lo riattivi da un punto di vista economico, sociale e culturale, combattendo allo stesso tempo lo spopolamento del territorio”, spiega il sindaco di Ripe San Ginesio, Paolo Teodori. “Il comune si impegna a supportare ed affiancare nei prossimi anni le nuove imprese che si insedieranno, attraverso attività culturali ed eventi finanziati dall’amministrazione stessa, per fare rete e promozione”, aggiunge Teodori. “Il progetto parte ora con questa fase sperimentale con la speranza di replicare l’esperienza su un territorio più grande e far sì che altri comuni possano intraprendere questa strada e seguire il nostro esempio per creare una rete locale”.

“Questo progetto rientra a pieno nell’attività che la CNA porta avanti da sempre, con l’obiettivo di rivitalizzare i borghi storici del nostro territorio”, aggiunge il Direttore Generale della CNA Territoriale di Macerata Luciano Ramadori. All’interno di questo progetto promuoveremo informazioni e bandi a cui è possibile accedere per la riqualificazione dei borghi, oltre a programmare iniziative che alimentino i flussi turistici. L’impegno della nostra associazione in questo senso è forte sia sul fronte del restauro dei beni immobili sottoposti a tutela, per sostenere le imprese che ne possano curare gli interventi, che da quello dello sviluppo, ad esempio attraverso la realizzazione di otto percorsi sul territorio in collaborazione con le botteghe artigiane artistiche del Maceratese e del Fermano. Inoltre – conclude Ramadori – nell’ambito del Gal Sibilla lavoriamo in sinergia con i Comuni interessati e le imprese innovative all’interno di specifici piani”.

Ripe San Ginesio si distingue per la forte vocazione sociale e ambientale: il piccolo comune ha un impianto fotovoltaico che assicura l’energia alle utenze comunali come uffici pubblici ed illuminazione stradale; la scuola elementare è ad alta efficienza energetica; ha un impianto solare termico per produrre acqua calda per la palestra e l’asilo nido; i lampioni e i lumini del cimitero sono a led; la raccolta differenziata è pari all’85%.

Dal 7 al 9 luglio inoltre il comune ospiterà la quinta edizione di Borgofuturo, il festival della sostenibilità a misura di borgo. “Sin dalla prima edizione, nel 2010, la manifestazione contribuisce a lanciare uno sguardo diverso sul nostro territorio, ispirando anche interventi strutturali che oggi più che mai possono fare la differenza”, spiega Damiano Giacomelli, direttore artistico del festival.