Coppia dell’acido, Martina: “Trattata peggio della Franzoni”

L'ex bocconiana ricorre in Cassazione: restituitemi mio figlio

APR 21, 2017 -

Milano, 21 apr. (askanews) – Trattata peggio di Annamaria Franzoni: Martina Levato, l’ex studentessa della Bocconi condannata complessivamente a 20 anni di carcere per alcune aggressioni con l’acido, ha presentato ricorso in Cassazione contro la sentenza della Corte d’Appello di Milano che a marzo scorso ha confermato lo stato di adottabilità di suo figlio, nato a Ferragosto del 2015 dalla relazione con il suo ex amante Alexander Boettcher, pure lui pluricondannato per gli stessi fatti. E nel provvedimento, depositato dal suo legale, l’avvocato Laura Cossar, si fa esplicito riferimento al delitto di Cogne e ad altri casi analoghi: “A nessun figlio minore – si legge nel ricorso – è stato riservato il trattamento discriminatorio e privativo del diritto alla propria identità personale e familiare” che i giudici milanesi hanno applicato al figlio della cosiddetta “coppia diabolica”.

Martina chiede in sostanza alla Corte di Cassazione che suo figlio venga affidato a lei. La sua speranza è ottenere dai giudici in ermellino di Piazza Cavour un ribaltamento della sentenza (emessa dal Tribunale dei Minori e confermata in Appello) che di fatto le aveva tolto il bimbo, disponendo l’adottabilità del piccolo a una famiglia estranea. Anche perché l’ex studentessa, scrive il suo legale del ricorso, è “una donna molto diversa” da quella che venne arrestata il 28 dicembre 2014, poche ore dopo l’aggressione con l’acido al suo ex compagno di liceo Pietro Barbini.

int4