Regione Lazio, 3,3 milioni per i nuovi asili comunali

Visini: "nostra strategia garantire servizi per l'infanzia"

APR 10, 2017 -

Roma, 10 apr. (askanews) – Dal prossimo anno almeno 1.300 bambini potranno frequentare un asilo nido comunale nuovo di zecca. E’ l’obiettivo di “Nidi al via 2” voluto dalla regione Lazio, il bando finanziato grazie al Fondo sociale europeo che assegnerà ai Comuni del Lazio circa 3,3 milioni di euro per l’apertura di un asilo nido pubblico. I Comuni dovranno individuare una propria struttura da destinare all’avvio del servizio: in cambio riceveranno dalla Regione un contributo una tantum di 2.500 euro per ogni posto/nido da attivare, fino ad un massimo di 60 posti, come finanziamento delle spese di avvio e di gestione.

Il contributo potrà salire a 3.000 euro per posto/nido in caso di asilo intercomunale (ovvero in presenza di un accordo fra Comuni limitrofi per l’apertura di un servizio condiviso). “Continua il nostro impegno per fare del Lazio una regione a misura di bambini e famiglie”, dichiara l’assessore regionale alle Politiche sociali, sport e sicurezza Rita Visini.

Spiega ancora l’assessore: “Grazie alla prima edizione di ‘Nidi al via’ già dallo scorso settembre sono entrati in funzione 17 nuovi asili comunali che accolgono 560 bambini. Si tratta di un risultato importante in una regione come la nostra, nella quale solo un Comune su tre ha un nido pubblico, mentre la media nazionale è del 56%. La nostra strategia mira a garantire i servizi per l’infanzia su tutto il territorio regionale, anche nelle comunità più piccole e periferiche. Gli asili nido pubblici sono una leva fondamentale per contrastare il crollo demografico, per sostenere l’occupazione femminile e per dare una mano concreta alle famiglie, specialmente quelle a basso reddito”. I nuovi asili nido dovranno entrare in funzione entro 6 mesi dalla data di approvazione del finanziamento regionale. Il bando resterà aperto fino a esaurimento delle risorse disponibili. Tutte le informazioni sono disponibili su www.lazioeuropa.it e www.socialelazio.it.